Non mi è successo spesso di innamorarmi al primo ascolto di un album, non mi accadeva da un po’ di tempo e sinceramente non credevo mi accadesse questa volta … quando riesci a strappare un’uscita con la più bella della scuola non puoi certo rimanere “stupito” dalla sua bellezza, quando sai che sta per uscire il nuovo album di una delle “nuove” rivelazioni in fatto di ambient-space black metal, e ne hai altamente apprezzato i predecessori, non credi che potrai trovarti con un sorriso ebete e incredulo sin dalle prime note e invece … e invece è successo !
“Earth II” , degli italianissimi
Earth And Pillars, si erige come una delle opere d’arte meglio riuscite dell’anno e forse più … Si dice spesso che passare dalla mediocrità alla piena sufficienza sia più facile che passare dal buono all’ottimo, probabilmente è vero, ma la distanza che divide l’ottimo dall’eccelso è di solito siderale, ed è proprio questa la differenza che intercorre tra gli EAP e la “concorrenza” … Se la base sonora debitrice a
Darkspace non è scomparsa, di certo è stata rielaborata e resa ancor più propria e personale nei (soliti) quattro lunghi pezzi che compongono l’album. L ’opener
“Becoming” è la song che
Darkspace non comporranno mai , visto che la freddezza delle macchine si fonde al calore umano della batteria acustica e delle chitarre classiche, per un pezzo, assolutamente spiazzante e inedito nella discografia della band. Un affresco in chiaro scuro, dove, si riesce a sentire il calore dei sentimenti umani prendere il sopravvento sulla “scontata” freddezza, un turbinio di emozioni tali da far (quasi) maledire l’inizio della seguente
“Falling” , che sembra essere subito più classica e in linea con le passate produzioni e che invece, grazie a dei synth spettacolari, che creano atmosfere e melodie ariose e spaziali (con un lontanissimo sentore di primi
Emperor), e a una prestazione vocale da brividi, ci proietta nel buio infinito e ci lascia peregrinare pericolosamente intorno ad immaginari buchi neri in totale balia di venti cosmici … La seguente
“Ascending” con i suoi 18 minuti di pura tempesta ci riporta a cavallo tra i primi due album, ma, ancora una volta, è la preziosa esperienza totally synth/keys oriented, maturata con
“Towards The Pillars”, udibile soprattutto in fase di arrangiamenti, a far si che il pezzo si elevi spazzandoci via con la sua disturbante qualità. La conclusiva “Howling” tra delicati arpeggi, sfuriate improvvise e rotini alla calma, riassume, in un pezzo monumentale, tutte le qualità espresse e sciorinate in profondità dalle tre songs precedenti, risultando essere a tutti gli effetti il “nuovo manifesto” della band. Gli amanti dell’Arte Musicale riconosceranno subito questa gemma luccicante e il bagliore della sua qualità ammalierà i loro sensi … Dimostrazione di classe superiore forgiata con ricercata semplicità … Capolavoro agghiacciante !
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?