Carriera vivace quella dei
Sölicitör, iniziata soltanto un anno fa e già ricca di ben due contratti discografici per la pubblicazione dell’EP omonimo di esordio, il primo per la
Sword and Chains Records, il secondo per la
Gates of Hell Records, che lo ristampa aggiungendo, come bonus track, le due tracce del demo pubblicato dalla band sempre nel 2019.
Arriva da Seattle il quintetto, e già dalle foto promozionali si possono intuire quali siano le sue intenzioni. Abbiamo, infatti, a che fare con un roccioso speed metal vecchia maniera, fortemente debitore degli Exciter e di tutti i gruppi che dall’operato di
Beehler e
Ricci hanno tratto ispirazione. Niente di nuovo all’orizzonte, quindi, ma devo ammettere che l’ascolto dell’EP risulta piacevole. Il riffing è variegato, la produzione è abbastanza retrò da accontentare tutti i nostalgici metal maniacs, e la prestazione di
Amy Lee Carlson dietro il microfono risulta abbastanza efficace e dona quella particolarità in più al sound della band.
La singer riesce, infatti, a differenza di molte sue colleghe, a non risultare una caricatura, ha personalità e grinta, e il suo tono ruvido si incastra perfettamente nelle sonorità proposte dai suoi compagni di avventura, che non disdegnano di spingere il pedale dell’acceleratore e di sporcare il proprio speed metal con qualche bordata thrash inserita qua e là.
L’EP parte alla grande con la doppietta iniziale “
Nightstalker”/“
Speed tyrant” che inquadra al meglio lo stile dei nostri: ritmi veloci, con una rocciosa sezione ritmica a fare da contraltare al riffing serrato e da solida base allo screaming di
Amy Lee. In particolare la prima è più thrashosa, mentre la seconda si muove su binari più propriamente speed metal alla Savage Grace. Si va avanti sulle stesse coordinate con “
Vulture command”, anche se meno convincente della precedente, mentre tornano le influenze thrash nella conclusiva
Execution squad. I due brani del demo, invece, non sono altro che i primi due pezzi dell’EP in versioni precedenti e più grezze, simpatici da ascoltare perché fanno intuire la crescita che ha avuto la band in pochissimi mesi.
Se queste sono le premesse, c’è da stare certi che il full length di esordio che vedrà la luce nel 2020 riserverà ottime sorprese. Le basi ci sono tutte, le capacità anche, e se i nostri riescono a far uscire fuori ulteriormente anche un po’ di personalità in più, direi che la quadratura del cerchio sarà completa. Per ora ascoltiamoci questo godibilissimo esordio e restiamo in attesa di buone nuove…
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