"Make Power Metal Great Again"
Con questa dichiarazione d'intenti si presentano i finlandesi
Metal De Facto, al debutto sulla sempre attenta
Rockshot Records, con
Imperium Romanum, un album tematico che, come da titolo, ci parla di vari aspetti dell'antica Roma.
La band non è composta da novellini, vedendo tra le sue file membri più o meno noti della scena finlandese tra cui spiccano al basso
Sami Hinkka (
Ensiferum) e alle chitarre
Mikko Salovaara (
Leverage, ex-
Kiuas) ed
Esa Orjatsalo (ex-
Dreamtale).
Dal punto di vista musicale siamo di fronti a un valido album di sano e concreto Power Metal, a tratti più melodico e tipicamente finlandese, ma con generose e piacevoli virate verso lidi più heavy e rocciosi.
Ritmi veloci, voce rocciosa dell'ottimo
Mikael Salo, cori da stadio, basso pulsante, chitarre graffianti e assoli accattivanti: stiamo parlando dell'opener
The Conqueror, scelta anche come singolo di apertura, un ottimo pezzo heavy-power che mette subito in chiaro le qualità tecnico-compositive della band.
Si prosegue rallentando i ritmi con la più ragionata
Legionnaires’ Oath’, mid-tempo heavy metal, molto potente, che ci parla e ci fa proprio sentire in mezzo al giuramento dei legionari romani.
Il disco prosegue con una discreta varietà, tra cui si distinguono
Naturalis Historia, un pezzo che sembra venire dalla penna di
Kai Hansen, la vivace e zuccherosa
Bacchanalia, dominata da tastiere alla
Freedom Call e un bellissimo ritornello arioso, e
Ides of March, un pezzo con una struttura articolata, il più cattivo del disco, con ritmiche e screaming alla Judas Priest.
Posta in conclusione, la suite
Germanicus, divisa in tre parti, parla del grande generale Germanico. La canzone decisamente interessante e variegata, parte come un pezzo tipicamente power metal per poi rallentare e addolcirsi dopo circa 4 minuti e riprendere poi un incedere heavy metal fino alla sua conclusione. Da segnalare la partecipazione di
Maurizio Iacono (
Kataklysm, Ex-Deo) che chiude il disco recitando delle parole tratte da Seneca.
Imperium Romanum è un debut album decisamente positivo e ci presenta una band che a discapito del nome e della copertina (abbastanza generici), mostra una grande qualità tecnica e compositiva. Speriamo solo non sia un fuoco di paglia.
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