Giungono all'esordio discografico, sulla lunga distanza, gli italiani
Comando Praetorio con un album incentrato sul mito degli Hirpi Sorani, i Lupi di Sorano, il dio italico che assumeva i tratti apparentemente paradossali di un Apollo infero, una divinità che mostrava simultaneamente un volto uranico e uno tellurico.
"Ignee Sacertà Ctonie", sulla base di questo concept lirico, ci offre un black metal sinistro e fortemente nichilista in grado di amalgamare un'anima dal volto intransigente con una dal sapore più melodico, sebbene sempre feroce ed assolutamente nero, il tutto diluito in quattro brani lunghi, oppressivi, quasi monolitici nel loro incedere possente e, certamente, non semplici da ascoltare tutti di un fiato.
La musica dei
Comando Praetorio, infatti, non è di facile accesso dal momento che, nel loro caso, la parola "estremo" trova un suo senso compiuto e non resta, come sempre più spesso accade, un mero proclama da artisti da quattro soldi, facendo si, dunque, che l'approccio all'album non è materia da prendere alla leggera ma è una esperienza da fare con attenzione e, ovviamente, con molti ascolti attraverso i quali, per forza di cose, si potrà entrare in contatto con tutte le sfaccettature di una proposta per certi versi fortemente spirituale.
Il suono di
"Ignee Sacertà Ctonie" non lascia un attimo respiro, anche quando il gruppo indugia su tempi più ragionati, e ci vomita in faccia una forza ed una epicità davvero massicce che si trovano amalgamate perfettamente in pattern ipnotici di scuola Katatonia o in dissonanze di scuola estrema francese senza, tuttavia, che il gruppo rinunci alla sua marcata personalità tutta italiana che, ad una attenta analisi, è l'elemento più caratterizzante di tutto un album che conferma la bontà della nostra scena estrema e l'insignificanza di tanti fenomeni da baraccone che, purtroppo, insozzano il mondo del black metal.
I
Comando Praetorio rifuggono dalla mediocrità e ci consegnano un album capace, da un lato, di rinunciare alla aggressione fine a se stessa e, dall'altro, di offrirci sensazioni più profonde, quasi austere, che si dipanano all'interno di una proposta moderna ma dal contemporaneo sapore antico che, sono sicuro, saprà entrarvi nell'animo se siete alla ricerca di musica che proviene dal cuore e non dalla mercificazione della stessa.
Sempre più spesso, ma questa è solo la mia modesta opinione, è la musica estrema a regalarci le emozioni più coinvolgenti e vere che si possano incontrare all'interno del metal ed i
Comando Praetorio, pur nella loro piccola nicchia, mi danno conferma di questa sensazione.
Spero lo facciano anche con voi.
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