Venire fuori da un album emotivamente spaventoso come
"Irrfärd", e dal duro periodo personale che ne aveva costituito l'ispirazione, non era cosa semplice per gli
Ofdrykkja.
Il viaggio senza speranza intrapreso dagli svedesi rischiava, infatti, di finire.
E di finire tragicamente.
Invece, quasi a sorpresa, il terzetto scandinavo trova la soluzione e riesce a lasciarsi alle spalle il nero assoluto, e senza alcun futuro, del passato, abbandonando la disperazione ossessiva del DSBM del disco precedente e componendo un album delicato, lieve e caldo.
Come le prime luci dell'alba.
Gli
Ofdrykkja vincono la propria battaglia contro demoni ed alcol e si concentrano sulla musica e sulla propria rinascita.
"Gryningsvisor", termine che non a caso vuol dire "ballate all'alba", è l'album nel quale il gruppo trova la sua nuova vita.
La componente disperata e più propriamente black metal viene "messa da parte" e, sebbene se ne sentano il profumo e la immensa tristezza, essa viene, in un certo senso, sostituita da un approccio più riflessivo e, certo, più avvolgente, messo in risalto da una predominante componente folk che rende l'ascolto di ogni singolo pezzo una esperienza deliziosa, soffice e in grado di cullarci come bambini tra le braccia della mamma.
Gli
Ofdrykkja salutano il sorgere del nuovo giorno con melodie lineari, e senza tempo, dipingendo, in tal modo, affreschi colmi di emozioni e di suggestioni che traggono linfa dalla natura e dal cuore di tre musicisti raffinati, in grado di toccare l'animo di ciascuno di noi con una musica profondissima e intima come l'abbraccio della donna o dell'uomo amato che si allontanano per un lungo viaggio senza dimenticarsi di noi.
"Gryningsvisor" è emozionante.
A tratti ancora duro ma, principalmente, leggero.
Ogni accordo, ogni arpeggio, ogni inflessione folk, ogni vocalizzo femminile (ad opera di una bravissima Miranda Samuelsson), ogni aspro riferimento al Black Metal (devastante), tutto, ma proprio tutto, concorre a scolpire i solchi di una profonda commozione che è impossibile non provare all'ascolto di brani che sono piccole poesie nelle quali convivono colori ed umori in grado di farci sognare e di farci dimenticare quello che ci circonda e che, in fondo, ci tormenta.
Gli
Ofdrykkja ci regalano un'opera d'arte che occorre stringere a se con forza e calore proprio come farà la musica non appena abbiate premuto il tasto play e chiuso gli occhi all'inizio di un viaggio di pura trepidazione sensoriale.
Album letteralmente
meraviglioso.