Pur essendo nati nel 2002, dei blackster finlandesi
Black Beast si sono perse le tracce dal 2006, anno in cui uscì lo split coi compatrioti
Bloodhammer.
Poi il silenzio per oltre un decennio abbondante interrotto solo questo inverno con l’uscita del loro primo lp,
“Nocturnal bloodlust” per
Primitive Reaction.
Come spesso accade quando si parla di black metal proveniente dalla Terra dei 1000 Laghi, questo è declinato nella sua forma più diretta e violenta; niente artifici, nessuna orchestrazione, vietate cerebrali sperimentazioni di sorta,
“Nocturnal bloodlust” è quello che si può definire un lavoro di grezzo, ruvido, black metal come ai “cari vecchi tempi” (con tanto di sputafuoco retrò in copertina) il cui obiettivo finale è solo uno: quello di spezzare ed annichilire i molli seguaci della cristianità.
Il trio pesta come un dannato, con luciferina furia, come se da loro dipendesse la fine del mondo, con un nichilismo d’ispirazione punk, scudisciate protoblack ottantiane, ammiccando a volte ai conterranei
Impaled Nazarene più
Motorhead-oriented ma, soprattutto, al black metal di metà anni 90 dei “vicini di casa” norvegesi.
Il dinamismo rimane la caratteristica principale di “
Nocturnal bloodlust”, con una produzione che mantiene costantemente l’equilibrio fra sporcizia e pulizia: difficile rimanere impassibili – a meno che siete della salme imbalsamate e/o mummificate - durante l’ascolto della parte centrale dell’album che va da
“Riding on wings of death” e “Unholy one”.Bravi
Black Beast! Ma ora non fateci attendere ancora una eternità eh?
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