Un disco che è una dichiarazione d'amore quello degli spagnoli
Crisix che con questo "
Sessions #1 - American Thrash" celebrano la storica scena statunitense negli anni d'oro del thrash, quando ogni mese usciva un capolavoro o giù di lì: otto brani, da parte di due o tre big names come
Anthrax,
Testament ed
Exodus, ed il resto da parte di band più piccole ma ugualmente artefice di capolavori sparsi, quali
Vio-Lence,
Nuclear Assault,
Demoltion Hammer,
Forbidden ed altri.
La lista dei brani è a dir poco ottima, passando da "
World in a World", a "
Critical Mass", da "
Chalice of Blood" a "
Toxic Waltz", la produzione suona moderna ma restituisce quel flavour ottantiano, i pezzi sono fedeli agli originali ma suonati con più grinta e col piede pigiato sull'acceleratore e bisogna dire che l'ascolto risulta gradevole, come sfogliare un vecchio album di fotografie.
Unica cosa che proprio non mi è andata giù, come al solito, il solito problema del 95% di tutte le band thrash odierne è questa schifosissima voce urlata, a metà tra l'hardcore ed il death metal, che non c'entra NIENTE col thrash metal: aveva
John Connelly una voce così?
Sean Killian usava il growl?
Chuck Billy come la cantava
Cotlod?
Joey Belladonna vi risulta che urli sguaiatamente nel microfono?
Con buona pace di
Julián Baz, voce terrificante, inascoltabile, che non solo non rende merito a quelle band ma che fa capire quanto siano stati talentuosi e dotati i protagonisti di quella scena e che buona parte dei giovani singer di oggi siano poco più di mediocri urlatori.
Peccato, iniziativa lodevole ed un buon divertissement rovinati completamente.
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