Con il lento e progressivo, nonché prevedibile, declino di tutta la scena nu-metal ( prassi comune a qualsiasi trend musicale, dal power teutonico al black norvegese, dal grunge al relativamente nuovo metalcore ), ha ancora senso cimentarsi in suddetto genere? Se i dischi uscenti sono come questo debutto autointitolato dei lecchesi Unsteady Core, la risposta non può che essere affermativa. La giovane band infatti da un'ampia dimostrazione di come si possano scrivere un lotto di canzoni convincenti e terremotanti, pur non inventando nulla e palesando qualche influenza. Quest'ultime si riscontrano in certi suoni elettronici, che ricordano gli Slipknot, mentre alcune linee vocali, soffuse e sofferte ( il brano " 5 " su tutti ) hanno un chiaro sapore Deftones. Influenze che non risultano mai nette ne invadenti, fuoriuscendo dal magma sonoro in maniera discreta e delicata. La struttura classica intro-mazzata-ritornello viene sovente applicata, ma grazie ad un sapiente uso delle turntables e del basso, che compie un lavoro mostruoso, le songs sono assai diversificate. Questo succede anche grazie all'utilizzo di vocals che spaziano dal growl, non troppo profondo, allo scream di scuola emocore, per finire alle clean vocals, le uniche leggermente migliorabili. Il disco gode di un'ottima produzione, così come ci si imbatte in un artwork curatissimo, particolare che spesso viene ignorato dalle band emergenti. Da tutti questi particolari si comprende tutta la professionalità e la voglia di uscire sul mercato con un prodotto realmente valido, bersaglio centrato in pieno. Dopo 6 anni di duro lavoro ( la band nasce nel 2000 ) è giunta l'ora di raccogliere i frutti del proprio lavoro. Non siate stupidi ed acquistate questo dischetto...c'è da godere.