"Dawn Of The Beast", esordio discografico per i tedeschi
Beast of Damnation, è un album che è stato registrato ben undici anni fa ma che, per motivi vari, vede la luce ufficialmente solo oggi grazie alla piccola Black Sunset Records.
Come sostenuto dal gruppo stesso, l'album suonava old style già al tempo della sua registrazione e, a maggior ragione, lo è oggi: quello che ci offrono i Nostri è un mix di Black Metal e Thrash Metal dall'impatto debordante che guarda, ovviamente, al passato ma che ha dalla sua parte una irruenza ed una urgenza espressiva che gli conferiscono una freschezza inaspettata.
L'ascolto del platter scorre, infatti, veloce e senza avere mai momenti di stanca mettendoci di fronte ad un songwriting ben strutturato ed a brani micidiali per impatto e perfetti nel loro riffing secco e devoto al maligno.
I
Beast of Damnation sanno bilanciare con molta intelligenza le loro influenze, che vanno dai Venom e Mercyful Fate fino ai Mayhem, e scrivono pezzi in grado di alternare assalto all'arma bianca a momenti più ragionati, il tutto all'insegna di un prodotto certamente godibile che farà la gioia di tutti coloro i quali cercano Metal diretto e con pochi fronzoli sorretto, tuttavia, da intuizioni tutt'altro che banali.
Un album del genere, a mio modesto parere, è una boccata di ossigeno in mezzo al mare di uscite che, sempre più spesso, vanno a riempire il mare di plastica che sta diventando il mercato discografico, e sebbene non sia, e non voglia essere, qualcosa di innovativo e non possa, ovviamente, aspirare a titolo di capolavoro, appare evidente che esso resti comunque un album da supportare... fosse solo per la divertentissima cover extreme metal di "Hotel California" posta a chiusura del lavoro o per la spassosa immagine di copertina.
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