Ok … ammetto di essermi perso una “puntata” della ormai corposa parabola artistica dei
Nightglow, ma senza le opportune indicazioni difficilmente avrei attribuito i cinquantasei minuti d’inquietudine sonica contenuta in “
Rage of a bleedin' society” al gruppo interessante e tuttavia ancora un po’ “indeciso” di “
We rise”.
In questo nuovo lavoro la
band modenese sembra aver, infatti, accantonato gli indugi del passato e aver trovato una maggiore “focalizzazione” stilistica, orientandosi prepotentemente verso l’
heavy /
thrash /
core /
alternative “moderno”, in cui i riferimenti si chiamano Five Finger Death Punch, Disturbed, Godsmack, Avenged Sevenfold e Killswitch Engage.
Ora, poiché una superiore messa a fuoco nelle intenzioni espressive non implica necessariamente un risultato efficace, tengo a rilevare come l’ascolto dell'opera trasmetta un’importante sensazione di maturazione per una formazione in grado di apparire credibile e di sostenere anche con un certo “carisma” un suono sicuramente violento, duro, aggressivo e non per questo privo di fondamenti melodici.
Con un pizzico di retaggio “
old-school” felicemente inserito nelle fibre del suo muscolare
songwriting, il programma musicale ostenta una notevole carica emotiva, sostenuta dal cantato furioso e intenso di
Daniele "Abba" Abate e da musicisti sempre all’altezza della situazione, capaci di distinguersi per compattezza e vigoria esecutiva.
Grazie a brani granitici e saturi di
groove come “
X”, "
Fuck@looza”, “
Overlord”, “
Alive” e “
Daenerys” il gruppo dimostra che si può esprimere tanta rabbia senza trascurare arrangiamenti sufficientemente accattivanti e variegati, mentre l’eccellente “
Circus of the damned” conquista la palma del
best in class della scaletta in virtù di un’incisiva componente melodrammatica.
“
On your own” solca con discreto profitto il lato più “tradizionale” dell’approccio alla materia dei nostri, “
Gone” è un manifesto di strisciante e conturbante malinconia acustica e “
Mofo social club” squarcia il velo di oscurità attraverso sincopate scorie
metalcore.
Chi ama i Disturbed non potrà che riconoscere il loro tipico
trademark declinato in “
The last one”, ai
fans di Alice In Chains e Down consiglio “
Feed my demon” e a tutti gli estimatori delle atmosfere cupe, pesanti e rapaci suggerisco di affidarsi a “
Erzsébet”, sicuro che lì troveranno cospicui motivi di soddisfazione
cardio-uditiva.
“
Rage of a bleedin' society” è un disco dove idee, obiettivi e tecnica trovano una dimensione piuttosto precisa e consapevole, tale da rendere i
Nightglow una solida realtà della scena metallica contemporanea … qualcosa però mi dice che il loro processo evolutivo non è ancora giunto al termine … vogliamo scommettere?
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