Il disco dell’estrema spaccatura.Meglio i Blind Guardian odierni, quelli di qualche anno fa, di “Imaginations from the Other Side” o meglio la nuova creatura di Thomen Stauch, il batterista col dente avvelenato (leggerete nell’imminente intervista che i nostri non si sono assolutamente separati in amicizia) con i suoi Savage Circus?
Niente di tutto questo. Arrivano i Persuader e tutto viene spazzato via.
“When Eden Burns”, terzo lavoro ad opera del fratellino minore del chitarrista dei Nocturnal Rites, esce adesso ma è già leggenda.
Dopo il primo stupendo ed incredibile “The Hunter” e dopo il secondo “Evolution Purgatory”, forse leggermente meno convincente ma con delle perle stupefacenti al suo interno, la band capitanata da Jens Carlsson dà alle stampe il capolavoro totale, in cui ogni pezzo è semplicemente perfetto, studiato nei minimi dettagli, gli arrangiamenti, i cori, la registrazione, gli assoli.
Tutto è come nei vecchi dischi dei Blind Guardian, “Imaginations” e “Somewhere” in testa.
Certo, la solita vecchia storia…ma perché dovrei ascoltare delle copie quando ho gli originali?
Semplicemente perché gli originali hanno più di dieci anni e non si può ascoltare lo stesso disco in eterno, altrimenti non avrebbe senso continuare a seguire la musica e gli stessi Blind Guardian non avrebbero avuto motivo di esistere dato che quel “Battalions of Fear” è un disco clone di quanto fatto dai maestri Helloween negli anni d’oro.
E se Hansi Kursch e soci hanno ormai da tempo perso l’ispirazione e quell’amore per il metal che li ha resi ricchi e famosi, oggi ci sono i giovani Persuader a farci emozionare con dei brani che assolutamente non solo non avrebbero sfigurato in “Imaginations” ma a volte sarebbero stati assolutamente superiori a quanto partorito a suo tempo dalle menti dei guardiani di Krefeld.
La voce di Jens, ora che è libero dagli impegni chitarristici, assunti da Daniel Sundbom, è sempre più simile a quella di Hansi, mentre Emil Norberg è riuscito a disegnare delle melodie e dei riffs assolutamente sensazionali, delle linee vocali epocali che trovano la loro sublimazione nell’opener “Twisted Eyes”, la successiva “Slaves of Labour”, l’arrembante “R.S-Knights”, tutti brani stupendi valorizzati da una produzione scintillante ad opera di quel Piet Sielck degli Iron Savior e Savage Circus che ha svolto davvero un lavoro ottimo dietro la console e dietro il microfono, dato che partecipa ai cori di questo “When Eden Burns”.
Beh, ma allora i Persuader sono proprio le fotocopie spiccicate dei vecchi Blind?
Proprio spiccicate no, i Persuader sono leggermente più pesanti, a volte hanno un attitudine più thrashy (che non fa mai male) ed anzi talvolta presentano delle partiture squisitamente black metal, come al centro della title track, altro brano davvero fenomenale, in cui sembra di ascoltare i Mork Gryning o i Dimmu Borgir, inserendo il tutto in modo davvero elegante e funzionale.
Da segnalare infine tre fra le canzoni migliori in ambito power degli ultimi anni, ovvero la già citata title track, davvero completa e strutturata a perfezione, “The Return” e soprattutto “Sending You Back”, un vero inno al power metal.
In definitiva, disco letteralmente strepitoso, obbligatorio per chi rimpiange i vecchi Blind Guardian e consigliati a tutti gli altri. Ne stiano alla larga gli adoratori di “A Night at the Opera” e del nuovo, pessimo, corso intrapreso da chi sembra ormai appagato e distante dal metal.
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