Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:50 min.
Etichetta:Arise
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. TRANSCENDENTAL OVERTURE
  2. DREAMLAND
  3. BETWEEN LOVE AND PAIN
  4. TIME' S GATE
  5. ALONE
  6. SO HIGH
  7. WOODHEART
  8. ONCE UPON A TIME
  9. ETERNALLY
  10. AT THE END
  11. NEW LIFE

Line up

  • Nacho Ruiz: vocals
  • Jose A. Garrido: guitar
  • Alberto Avilés: guitar
  • Luis M. Hernandez: bass
  • M. Carmen Castaño: backing vocals
  • Rosalva Alonso: keyboards
  • Jonathan Zapatero: keyboards
  • Nacho Arriaga: drums

Voto medio utenti

Tra le uscite di Ottobre a cura della Arise, gli Arwen sono sicuramente il gruppo più debole, vuoi per la riuscita complessiva del loro album, vuoi per il minor impatto del gruppo spagnolo rispetto alla coppia svedese Freternia/Axenstar. In effetti gli Arwen non hanno imboccato il sentiero del Power Metal più energico, preferendo dare alla propria musica un connotato più progressive, un po' alla maniera degli Angra, prestando molta attenzione alle armonie ed ai passaggi melodici. Una particolarità del gruppo è la presenza in formazione di ben due tastieristi, anche se non è che le loro tastiere riescano a farsi notare più di tanto. Nemmeno il loro album di debutto riesce a catturare troppo l'attenzione dell'ascoltatore, almeno inizialmente, con la lunga e noiosa intro sinfonica e con la seguente "Dreamland", power melodico scontato e che puzza di già sentito lontano un miglio. Un brutto avvio. Sicuramente meglio "Between Love And Pain" ed anche "Time' s Gate", tra le migliori dell'album, con il cantante Nacho Ruiz, che accentua il paragone con i vecchi Angra ricordando spesso Andre Matos. Gli Arwen sono caratterizzati anche dall'uso del doppio cantato, maschile e femminile, con Ruiz come vocalist principale mentre a Carmen Castano sono affidate sopratutto le backing vocals. Eppure quando ha spazio Carmen riesce a farsi apprezzare, come avviene sulla ballad "Eternally", forse troppo leggera ma sicuramente ben interpretata. Oltre all'aspetto vocale, un altro punto di forza del gruppo sono sicuramente le fughe dei due chitarristi ed una buona predisposizione per gli arrangiamenti, mentre la sezione ritmica varia poco e deve ancora migliorare sul piano della personalità. Peccato che anche la conclusione dell'album, affidata a "New Life", lasci nuovamente a desiderare facendo riemergere la sensazione di noia già provata all'inizio dell'album. Talvolta, come su "So High" o "Between Love And Pain", gli Arwen mi hanno fatto pensare ai loro connazionali Dark Moor, altro gruppo che al debutto non avevano entusiasmato poi molto, venendo fuori (ed alla grande) alla distanza. Per ora promossi... ma con riserva.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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