Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:110 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. INTRO (TOCCATA IN D MINOR)
  2. I'M ALIVE
  3. JOIN THE LEGION
  4. ATOM SMASHER
  5. EDGE OF A KNIFE
  6. BLOOD & IRON
  7. BLACK MACHINE
  8. FROST AND FIRE
  9. FINGER OF SCORN
  10. CHAOS DESCENDS
  11. DOOMED PLANET
  12. CHAOS RISING
  13. FALLEN IDOLS
  14. PARADISE LOST
  15. MASTER OF THE PIT
  16. KING OF THE DEAD
  17. CIRITH UNGOL
  18. INTRO (TOCCATA IN D MINOR)
  19. WAR ETERNAL
  20. NADSOKOR
  21. FIRE
  22. DEATH OF THE SUN

Line up

  • Tim Baker: vocals
  • Jim Barraza: guitar
  • Greg Lindstrom: guitar
  • Jarvis Leatherby: bass
  • Robert Garven: drums

Voto medio utenti

I pioneri dell'epic metal. Senza di loro, probabilmente bands di enorme successo come Manowar, Virgin Steel e molte altre, non sarebbero mai esistite, vista l'influenza che il sound dei Cirith Ungol ha avuto su di loro. Nati nei primi anni '70 a Ventura, California, ed ispirati da grandi nomi dell'hard americano come Grand Funk Railroad, Blue Oyster Cult, Sir Lord Baltimore, i Cirith Ungol scelgono presto di orientarsi verso uno stile più heavy, potente, oscuro, arcano e misterioso, sfruttando anche la loro passione per la letteratura dark fantasy di Tolkien (dalla quale mutuano il proprio nome: Cirith Ungol è il passo montano che conduce alla terra di Mordor) e di Moorcock. Ne esce fuori uno stile potente, roccioso, feroce, che evoca guerrieri barbarici, dei implacabili, sangue ed acciaio, onore e morte, oscurità e sacrificio, grazie all'abilità di scrivere canzoni che uniscono la muscolarità del metallo ad un cantato personale ed immediatamente riconoscibile.
Ma la proposta del quartetto statunitense è ancora troppo innovativa per ottenere il meritato riscontro durante i seventies, così il loro primo seminale album "Frost and fire" esce soltanto nel 1981 in piena metamorfosi heavy metal e non ottiene il successo sperato. Seguono altri due lavori, considerati l'apice creativo della band: "King of the dead" (1984) e "One foot in hell" (1986), caratterizzati da un impatto maggiormente heavy e da un'atmosfera cupa ed orrorifica che li rende pietre miliari di questo genere ancora al giorno d'oggi. Nuovamente, però, il pubblico metallaro in piena frenesia thrash non tributa la necessaria considerazione a questi lavori. La band si demoralizza, perde mordente, e nel 1991 pubblica con una line-up modificata il più fiacco "Paradise lost", ma poco dopo si scioglie.
Gli anni passano, ed il nome dei Cirith Ungol diventa fenomeno di culto per tutta una nuova generazione di doomsters ed appassionati del metal più arcigno e viscerale. Così si comincia a vociferare di una reunion, ma la scomparsa nel 1998 del chitarrista e fondatore Jerry Fogle fa naufragare l'iniziativa.
Arriviamo infine al 2016, quando gli statunitensi decidono finalmente di tornare in pista salendo sul palco prima in casa propria e poi in diversi happening metal europei. Questo live fotografa proprio il loro recente ritorno sulle scene, essendo stato registrato durante l'Up the Hammers di Atene (2017) ed un paio di festival in Germania. Lo stato di forma è davvero smagliante, i Cirith Ungol snocciolano tutto il loro miglior repertorio con una grinta, una passione ed una energia assolutamente ammirevole. Della formazione originaria sono rimasti il cantante Tim Baker, il batterista Robert Garven ed il bassista/chitarrista Greg Lindstrom, ma anche Jim Barraza (chitarra) e Jarvis Leatherby (basso) avevano già collaborato con la band in precedenza.
Tutti i migliori brani sono presenti, nella loro scintillante natura di tensione evocativa e ruvida potenza: da "Black machine" a "Finger of scorn", passando per le anthemiche "Blood & iron", "King of the dead" e "Cirith Ungol".
Epic metal delle origini, intinto nel dark rock, guidato dalla voce sgraziata ed aspra di Baker e pieno di riff taglienti e dinamiche rocciose. Delizia per chi ama l'heavy metal puro ed incontaminato esploso tra la fine degli anni settanta e la metà degli ottanta. Una antologia live completa ed esauriente per una formazione tanto misconosciuta quanto influente.
Occorre aggiungere che la Metal Blade ha fatto le cose anche troppo in grande: il doppio live audio esce in diverse versioni abbinato ad una serie di dvd che comprendono i relativi concerti, interviste, notazioni storiche, ecc, fino ad arrivare ad un cofanetto speciale in tiratura limitata che contiene una serie di gadgets da collezionisti (bacchette, plettri, toppe, cartoline autografate, poster), quindi i relativi prezzi sono tutti medio-alti. Su tale politica di marketing mi sento di dissentire, in un periodo di grave crisi economica internazionale, però la qualità del prodotto è indubbiamente al top della categoria. Se siete fans dei Cirith Ungol o volete conoscerli in maniera esaustiva, questo "I'm alive" è quello che fa per voi.

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Inserito il 08 dic 2019 alle 13:02

I più grandi..da sempre.

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