La biografia del gruppo cita solo:
"Myrholt is old school Black Metal. Nothing more, nothing less".Ole Alexander Myrholt, membro unico del progetto norvegese, è nella scena black metal, sotto diversi monicker, sin dal 1992.
Fatte queste due considerazioni, cosa potremmo mai aspettarci da
"Solens Soenn Og Maanens Datter", quinto album del Nostro?
La risposta mi sembra semplice e scontata.
Nei sette capitoli che compongono il disco, quindi, ascolteremo echi di Burzum, Darkthrone, Windir e, tornando anche più indietro, Celtic Frost.
Assolutamente nulla di nuovo, ovviamente.
La registrazione, poi, seppur migliore di tanti prodotti black metal dei primi anni '90, è in linea con il tipo di suono e di atmosfere che il buon
Ole ama e vuole riproporre a tanti anni di distanza.
"Solens Soenn Og Maanens Datter" sta tutto in quello che ho detto fino ad ora.
Prendere o lasciare, senza via di mezzo.
Qualitativamente siamo distanti dai nomi che ho citato, tuttavia alcune soluzioni, soprattutto quando
Myrholt si cimenta in parti più rallentate ed in inaspettate aperture melodiche, sono indubbiamente ben congegnate ed interessanti rendendo l'album non solo "sincero", ma anche affascinante nel suo essere quasi sospeso in una dimensione temporale dimenticata.
Immagino che gli amanti, come me, del vecchio Black Metal troveranno pane per i loro denti in questo album e sono contento che in giro ci siano ancora artisti come
Myrholt che non rinnegano la storia ed, anzi, le tributano il proprio sentito omaggio.
Da parte mia, il supporto è assicurato.
Il vostro?
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