Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. ALIVE AGAIN
  2. HURRICANE
  3. BALL AND CHAIN
  4. WHO CAN WE RUN TO
  5. HIGHER AGAIN
  6. ACROSS THE OCEANS
  7. BRING ME BACK
  8. NOW OR NEVER
  9. HEAVILY BROKEN
  10. NO MORE LOVE
  11. SET ME FREE

Line up

  • Tony Harnell: vocals
  • Gianluca Ferro: guitars
  • Alessandro Del Vecchio: bass, keyboards
  • Edo Sala: drums

Voto medio utenti

E’ inevitabile … anche il rockofilo più fiducioso, avido e devoto, qualche volta si trova a farsi delle domande di tipo “etico”. Ad esempio, come accogliere l’ennesimo “progetto” costruito attorno ad un’ugola stratosferica, che fin dalle note promozionali si prefigge di riportare in auge due capolavori discografici del passato, marchiati a fuoco dal suddetto cantante?
Bisogna valutarlo con la “testa” (che insinua il dubbio di una scaltra e premeditata operazione “nostalgica” …), con il “cuore” (che spera di ritrovare le medesime suggestioni del tempo che fu …) o solo con le “orecchie” (il giudice più “oggettivo” e asettico …)?
L’ideale sarebbe riuscire ad affrontare l’intera questione con una calibrata combinazione di tutti i succitati “organi” e sebbene - soprattutto per chi ha qualche anno di militanza melodica sulle spalle, adora i TNT di “Tell no tales” e “Intuition” e ha mal digerito l’ultima versione della band norvegese - l’adozione di tale approccio non sia così agevole, proviamo ad applicarlo al debutto eponimo di Lovekillers feat. Tony Harnell.
A beneficio di chi (pochissimi, spero …) si stesse chiedendo di cosa stiamo farneticando, ricordiamo che Tony Harnell è stato per l’appunto il cantante dei TNT, costituendo con il chitarrista Ronni Le Tekro una coppia artistica affiatata e creativa, almeno nella fase migliore del gruppo, coincisa, ammettiamolo, proprio con la pubblicazione di quelle due meraviglie sonore citate qualche riga fa ed evocate nella scheda di presentazione di questo lavoro.
Affiancato da eccellenze esecutive (nonché produttive e compositive, nel caso dello stakanovista Alessandro Del Vecchio) italiche, ora il buon Tony (dopo la valida prova espressa nel ritorno degli Starbreaker) sembra chiamato a ripristinare una “magia” difficilmente replicabile, e la vera “sorpresa” è che, nonostante le premesse, “Lovekillers feat. Tony Harnell” non è per nulla un’asettica celebrazione della sua “storia”.
Intendiamoci, il disco non aggiunge nulla di nuovo a quanto già scritto nelle migliori pagine del genere, l’eccezionale spettro vocale di Harnell e certe soluzioni armoniche riportano fatalmente la memoria al modus operandi impiegato con i suoi vecchi compagni d’avventura, e ciononostante, grazie ad una diffusa forma d’ispirazione, la sofisticata miscela sonora contenuta nell’albo non “esagera” nel ricorso all’amarcord.
Una considerazione evidente fin dall’atto di apertura, “Alive again”, con la sua melodia accattivante e contagiosa, e confermata da una “Hurricane” che commemora con gusto e misura le vicende di “Intuition”.
Il tocco melodrammatico e le pulsazioni concesse a “Ball and chain”, rendono il brano un autentico gioiellino di ombroso class-metal, mentre quando arriva il clima enfatico e languido della pianistica “Who can we run to”, assieme ad un senso di gradevolezza complessiva i sensi registrano anche un pizzico di dolciastro non proprio inebriante.
A scacciare la fragranza un po’ stucchevole ci pensano l’ariosità ammaliante di “Higher again”, il pathos avvolgente di “Across the oceans”, “Bring me back” (molto bella) e “Heavily broken”, la spigliata eleganza di “Now or never” e il tocco vagamente “sinfonico” di “No more love”, un ibrido tra Europe, Bon Jovi, Malmsteen e TNT piuttosto riuscito.
Set me free”, voce stellare, pianoforte e tanta passionalità, sigilla un albo che affascina ed emoziona, perché riesce a far rivivere atmosfere indimenticabili senza farle rimpiangere, ponendo a "distanza di sicurezza" le tante inevitabili perplessità con cui sarà accolto … non è poco, credetemi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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