Viviamo in un’epoca dove le “famiglie allargate” sono diventate una consuetudine e ciononostante sorprende un po’ che i
Foreigner abbiano deciso di festeggiare i quarant’anni del multiplatinato “
Double vision” con una serie di concerti lungo gli Stati Uniti in cui unire il “presente” e il “passato” della loro scintillante
line-up.
A stupire, in realtà, è l’armonia che traspare da questa sorta di
greatest-hits dal vivo, una circostanza non così comune nelle situazioni della “vita reale” in cui si è per qualche motivo “costretti” a radunare vecchie e nuove parentele.
Professionalità, un’incredibile competenza specifica, un repertorio inattaccabile e magari (perché no?) pure una sincera amicizia consentono agli attuali membri della
band (oltre al geniale fondatore
Mick Jones,
Kelly Hansen,
Tom Gimbel,
Jeff Pilson,
Michael Bluestein,
Bruce Watson e
Chris Frazier) di essere raggiunti sul palco dai loro predecessori (
Lou Gramm,
Dennis Elliott,
Al Greenwood, I
an McDonald e
Rick Wills), per un’autentica festa di
Grande Musica.
Per una volta non mi dilungherò in citazioni singole … tutti i brani sono semplicemente straordinari per tensione espressiva, perfezione esecutiva e forza interpretativa e anche il temuto confronto
Hansen /
Gramm finisce per risolversi senza vincitori né vinti, nonostante, ovviamente,
Lou continui a conservare un posto speciale nel cuore degli
chic-rockers (e sentirlo intonare “
Feels like the first time”, “
Double vision” e “
Blue morning, blue day” con il suo tipico timbro pastoso, incredibilmente emozionante, è una vera goduria
cardio-uditiva) di ogni generazione.
Una sola raccomandazione … se l’ascolto di “
I want to know what love is” (con i due cantanti a spartirsi il microfono) e della conclusione corale “
Hot blooded” non raggiungono la parte più profonda della vostra sfera sensoriale da
musicofili, vi consiglio un immediato
check-up.
“
Double vision: then and now” non è probabilmente un’opera imprescindibile, ma è utile a ricordare al “mondo” perché i
Foreigner sono dei veri
Maestri del
rock melodico e in tempi frenetici e distratti come i nostri, anche questa è un’incombenza da non sottovalutare.
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