Se dovessi scegliere un solo aggettivo per descrivere questo lavoro degli italiani (V.E.G.A.), direi sicuramente 'originale'. Non per l'utilizzo di strutture particolarmente innovative, visto il ricorso a un black metal in stile svedese piuttosto canonico, quanto per la ricerca di elementi da inserire all'interno delle composizioni cercando di non snaturarne le violente intenzioni primigenie. E' il caso ad esempio dell'opener "Lilja...", intransigente pezzo strumentale basato su un oppressivo riff, accompagnato ora da forti scariche rumoristiche, ora da urla di donna o canti di bambini. La prima parte dell'ascolto vede la proposta diventare un pò meno interessante, vista l'attitudine del gruppo nell'utilizzare tempi iperveloci dove lasciar sfogare caotiche colate di chitarra. Anche il suono della batteria lascia parecchio a desiderare, essendo a volte troppo impastato e comunque sempre poco incisivo. E' in generale la produzione a lasciare l'amaro in bocca, per alcune soluzioni che non fanno altro che appiattire la proposta del gruppo nostrano. Ma non sono tutte spine: il sound cupo e malsano che pervade "Cocaine" è in grado di esaltare gli elementi che la band ha voluto fortemente integrare nella propria proposta. Ambient, elettronica, un pizzico di dark wave sembrano fatti apposta per mescolarsi con il marcio black metal mostrato nella prima parte dell'album. Rimane una certa sensazione di disomogeneità, filtrata comunque dalla varietà che traspare lungo tutte le composizioni. Non riesco a individuare un target preciso per questo gruppo bizzarro e particolare, ma sono sicuro che chiunque apprezzi divagazioni e sperimentazioni non rimarrà deluso da questa ristampa a opera della francese Debemur Morti. Per tutti gli altri, il sito della band fornisce una notevole quantità di materiale da ascoltare, prima di procedere con l'eventuale acquisto.
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