Gli
Anvil fanno parte di quella schiera di gruppi di cui pochi parlano ma dai quali non si può prescindere.
Sicuramente sottovalutati e boicottati dal mondo mainstream, i Nostri sono il classico esempio di coerenza e dedizione al Metal, duri lavoratori lontani anni luce dalla stereotipata vita da rockstar e autori di album di assoluto valore nel periodo 1981-83 che hanno influenzato molte bands di lì a venire.
L'ultima fatica "
Legal At Last " ( il loro 17° lavoro in studio !) ha due significati come spiega Robb Reiner vale a dire la celebrazione della legalizzazione della marihuana in Canada ( rappresentata dal bongo sulla cover dall'album ) e, parafrasando il tutto, la celebrazione dello sdoganamento degli Anvil da gruppo considerato quasi "criminale" a gruppo "legalizzato" ; ora i fans degli Anvil hanno "il permesso" di seguire la band!
Venendo alla musica, il disco è una raccolta di 12 canzoni metal al 100%, con molti highlights e (pochi) fillers.
Se infatti abbiamo pezzi di valore che rimarcano perfettamente lo stile del gruppo quali la titletrack, brano veloce che ricorda i Motorhead per la compattezza del suono, oppure "
Nabbed In Nebraska" potente mid tempo dal chorus contagioso o ancora le ottime speed metal "
Chemtrails", "
Food For The Vulture" e "
No Time" e pure la saxoniana "
I'm Alive" classic metal track col tipico fischio iniziale alla Biff Byford, d'altra parte abbiamo alcuni brani ( pochi come accennavo prima per fortuna ) che suonano un po' legnosi e peccano di eccessiva lunghezza - oltre i 5 minuti - a mio parere.
In ogni caso il valore dell'album è notevole nel suo insieme e testimonia come la coerenza e la giusta attitudine premino alla fine
Lunga vita ai " vecchietti" Anvil, dunque.
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