Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:50 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. SCULPTURES
  2. MIRROR
  3. ABOMINATION
  4. MAZE

Line up

  • Pedro Soares: drums
  • Guilherme Henriques: vocals, guitars

Voto medio utenti

La splendida copertina di questo "Lone", unita al lugubre monicker che inevitabilmente porta a fare cupe associazioni, sono il viatico perfetto per la musica dei portghesi Oak, oggi al debutto per la Trascending Obscurity: la band si presenta al pubblico con quattro brani per un totale di 50 minuti di musica, secondo quanto la tradizione del doom/death più ortodosso vuole, e propone un sound che fa della lentezza, dell'evocatività e della forza espressiva il suo credo. Le iniziali "Sculptures" e "Mirrors" rappresentano certo i pezzi più ambiziosi ed arditi, data la loro elevata durata, ma sono forse anche quelli in cui gli Oak mostrano tutto il loro reale potenziale: il duo lusitano infatti è riuscito a comporre un doom metal dai tratti quasi progressivi, in grado di far convivere melodie struggenti e quasi epiche e momenti più violenti senza mai forzature e senza mai dilatare oltre il necessario i pezzi. Ogni brano è quindi un viaggio fatto di chitarre sofferte che creano atmosfere decadenti e malinconiche intrecciandosi in armonizzazioni riuscite e di sicuro impatto emotivo, con grande spazio lasciato a momenti puramente strumentali, come nella già citata "Mirrors". La cupezza degli accordi che vengono lasciati sospesi nell'aria uniti al growl di Giulherme Enriques infondono un senso di decadente solennità alle canzoni e scavano a fondo nell'anima dell'ascoltatore, che può lasciarsi cullare dalla dolce tristezza che gli Oak sanno magistralmente evocare. Con le conclusive "Abomination" e "Maze" la band prosciuga decisamente il proprio sound e lascia maggiore spazio anche ad un sound più duro e diretto, dove il death metal prevale sul doom ed anche i ritmi si fanno più serrati, ma si tratta forse anche del lotto di brani meno incisivi di "Lone" anche se di fatto non ci troviamo dinnanzi ad uno stravoglimento totale della musica del gruppo.
In ogni caso, questo "Lone" è un ottimo biglietto da visita per gli Oak che già dall'esordio mettono in mostra di saper maneggiare egregiamente la materia del doom/death metal: personalmente i brani più articolati e lunghi sono stati quelli che ho apprezzato maggiormente e che a tratti mi hanno riportato alla memoria un'altra grande band come gli Un, mentre la seconda parte del disco l'ho trovata meno ficcante, per quanto piacevole. Tuttavia, un ascolto al disco è consigliato perlomeno a chi ama questo tipo di sound e a chi piace farsi cullare da queste malinconiche manifestazioni musicali.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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