Siamo giunti ormai al decimo album per questo sconosciuto gruppo giapponese, attivo ormai da quasi quarant’anni. Gli
United propongono un Thrash Metal venato di groove e con qualche sputazzo di qualcosa con “core”. Mi sembra già una bella presentazione!
Approcciandosi a questo disco credo che nessuno debba aspettarsi un’innovazione o la scoperta del sacro graal del thrash metal underground, perchè non c’è: però gli
United propongono nel 2019 un disco quadrato, chiuso e ben bilanciato.
Infatti come un pazzo criminale con una mazza da baseball in mano, questo disco alterna vere e proprie mazzate a respiri, tanto quanto basta per -di fatto- respirare, focalizzare il proprio obiettivo e prepararsi a percuoterlo, nuovamente, senza alcuna pietà.
Già dall’iniziale dichiarazione di guerra, intitolata “
Settle My War”, preceduta da una anonimissima intro parlata (che malauguratamente è anche la title track), ci urla in faccia chiaro e tondo che gli United non hanno tanta voglia di andarci leggeri. Attraversando una giungla di proiettili di thash metal arriviamo ad un’inaspettata “
May”, intermezzo che definirei praticamente “
zen”: soave voce femminile, organo e una leggerissima chitarra pulita sotto, questi elementi sono sinonimo di tranquillità e relax, un perfetto ossimoro con quel che viene prima e quel che viene dopo.
Infatti “quel che viene dopo”, “
Alive”, è un’ennesima scheggia, ma stavolta con un melodico e sognante assolo di tale
Yoshifumi Yoshida, che sfido chiunque a pronunciare correttamente.
In conclusione: tra canzoni un po’ meno ispirate e gran bei pezzi questo “
Absurdity” non è affatto male, anche se ormai è un po’ tardi, auguro agli United tutta la fortuna del mondo.
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