Chi si ricorda dello sceneggiato “
Il Segno Del Comando”? Mi sa che forse chi era ragazzo al tempo nei primi anni 70 avrà qualche ricordo, ma dubito fortemente che chi è più giovane possa capire.
Facciamo un passo indietro; negli anni passati la
Rai produceva dei telefilm a puntate chiamandoli sceneggiati che erano i nonni delle fiction moderne.
Questi sceneggiati, erano delle riduzioni di opere letterarie interpretati da grandi attori teatrali; ma la nostra televisione nazionale che ancora non si era avvitata su improbabili preti detective o scialbe recitazioni da presunti/ e attori/ ici moderni aveva anche coraggio, perché negli anni 70 decise di inaugurare una serie improntata sul mistero, sul giallo e sul lato darkeggiante della vita.
E questa serie venne inaugurata da questa mitica opera su un soggetto originale interpretato da
Ugo Pagliai, Carla Cassola, Massimo Girotti e tanti altri.
In breve, un professore inglese esperto di
Byron viene in visita a Roma per partecipare ad una conferenza sul tema e anche perché ha ricevuto una lettera scrittagli da un misterioso pittore con un indizio da risolvere.
La storia coinvolgerà questa persona in una girandola di eventi oscuri; tra misticismo, esoterismo, maledizioni, personaggi inquietanti e delitti in una Roma notturna e carica dei tensione.
Perché queste chiacchiere? Perché la genovese
Black Widow ha ristampato l’opera prima omonima del gruppo prog concittadino
Il Segno Del Comando che ha trasposto in musica le vicende di questo telefilm.
Brani pieni di suggestioni prog settantiane come nella titletrack piena di vigore, con le chitarre che dialogano con il basso e le tastiere ben delineate a tratteggiare un quadro sonoro denso.
Nel “
Salmo XVII di Baldassarre Vitale o della doppia morte” salta fuori un sapore bachiano con l’organo chiesastico a reggere questa strumentale.
Oppure vi farete attrarre da “
Missa nigra” dal fascino oscuro, dove il basso di
Diego Banchero guizza con stile come un serpente su una base jazzata.
Uno dei punti di forza della band ligure sono le vocals piene di pathos del cantante
Mercy.
Grande lavoro concepito nel 1996 ma che nonostante il tempo passato non ha perso un grammo di fascino oscuro.
Perciò il mio consiglio è di recuperare entrambe le opere sia lo sceneggiato che questo grande album per assaporare il lato fosco e affascinante della musica e di un certo modo di intendere la televisione; grande
Black Widow e grandi ragazzi!
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