Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:45 min.
Etichetta:Fastball Music
Distribuzione:SoulFood

Tracklist

  1. NORTHSTAR
  2. SPEAK TO THE DEAF
  3. NO. 1-0-7
  4. JUDGEMENT DAY
  5. LOST IN PARADISE
  6. LISTEN UP
  7. SEALED OFF
  8. DROWN
  9. WORLD OF PAIN
  10. MR. HYDE
  11. FACELESS WORLD

Line up

  • Christian Döring: vocals
  • Jeremy Vollmert: guitar
  • Jan Ackerschott: guitar
  • Sascha Drendel: bass
  • Kevin Ax: keyboards
  • Nikolas "Uli" Hoffmann: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Quando si dice una piacevole “sorpresa” … forse non in senso artistico assoluto, ma se non altro perché non avevo mai sentito nemmeno parlare dei Mirrorplain, formazione tedesca attrezzata per fare bene nell’ambito dell’alternative metal contemporaneo, muovendosi, per intendersi, nella medesima area stilistica in cui operano con successo gruppi come gli Avenged Sevenfold.
Autori nel 2017 di un apprezzato (a quanto sembra) album dal titolo “Path of salvation”, i teutonici ritornano con questo “Lost in paradise” dotato di tutte le peculiarità necessarie per far accrescere la loro popolarità, edificato su un sound che mescola con sagacia e buongusto metal, grunge e scorie gotiche, in cui scorgere, oltre all’influenza dei già citati A7X, le nobili effigi ispirative di Metallica (anni ‘90), Paradise Lost (periodo "Believe in nothing"), Alice In Chains e Staind.
Grande cura per le melodie accattivanti, un mood continuamente in bilico tra melodramma e catarsi, il tutto abilmente pilotato dalla voce suadente, forte e incisiva di Christian Döring, rappresentano i tratti espressivi salienti di un programma piuttosto ben congeniato, supportato da una resa sonora piena, decisa e corposa.
Northstar” (con qualcosa dei Linkin Park nell’impasto sonico), “Speak to the deaf”, “Judgement day”, l’urgenza punk-eggiante di “Listen up”, “Sealed off” (Paradise Lost meets R.E.M.), la ficcante “Mr. Hyde” e la suggestiva ballata conclusiva “Faceless world” sono probabilmente i momenti maggiormente riusciti di una raccolta di canzoni comunque tutte di discreto valore, che ci piacerebbe trovassero posto nelle heavy rotation dei programmi radiofonici “a tema” (ormai rarissimi, in realtà … vanno bene anche le playlist dei servizi musicali in streaming …), magari in sostituzione di quelle offerte da qualche ansimante campione del genere o da talune sedicenti new sensation.
Con l’auspicio (utopico?) che quanto sopra si concretizzi, accogliamo i Mirrorplain tra le “belle speranze” dell’alternative europeo, a cui si richiede, per “crescere” ulteriormente, il solito incremento di personalità … ce la faranno?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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