Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. ONCE IN A WHILE
  2. SENTENCED TO DEATH
  3. WHERE AM I?
  4. WORLD OF PAIN
  5. HAUNTED BY THE PAST
  6. ANCIENT WISDOM
  7. DYING GOD
  8. LOST
  9. WHY?
  10. REBORN
  11. ENDLESS RAIN

Line up

  • Martin Gerloff: vocals
  • Peter Gedert: guitars
  • Franz Riemann: bass
  • Michael Bach: guitars
  • Robert Witzel: drums

Voto medio utenti

Si deve alla dedizione, alla ferma volontà ed alla costanza di Martin Gerloff se "World Of Pain", terzo album dei tedeschi Horrizon, ha visto la luce sul finire del 2019 sotto le insegne della Massacre Records.
La stesura del disco è iniziata nel 2015 come sempre in collaborazione tra lo stesso Gerloff e Peter Gedert (chitarra) ma in seguito, vuoi per gli improvvisi cambi nella lineup della band (di cui Martin è l'unico membro originario rimasto), vuoi per la pausa imprevista di un anno presa da Peter, l'intero processo di scrittura dei brani è ricaduto sulle spalle del vocalist.
E le difficoltà, le fatiche di un compito così arduo si sono ovviamente riversate nella musica presente in "World of Pain" che si presenta - a differenza dei primi due dischi "Time For Revenge" e "Dwelling Within" in cui dominavano temi cari alla mitologia norrena ed alle battaglie- come un concept imperniato sulla vita di ogni giorno e sul dolore (fisico e mentale) che in essa è contenuto: "un mondo di dolore", letteralmente.

Ma il voto più che positivo in calce non è un regalo, è il premio meritato ad un disco decisamente ben riuscito: sebbene sia chiaramente ispirato alle sonorità dei finnici Mors Principium Est suona fresco ed ispirato.
Ho nominato la band di Ville Viljanen non a caso in quanto il chitarrista Andy Gillion ha composto e suonato il (fantastico) solo nel brano "Reborn" che altro non è se non un tributo al classico dei MPE "The Unborn".
Le somiglianze con il combo di Pori però finiscono qui perchè le canzoni contenute in "World of Pain" suonano più dirette, sono di una durata contenuta (solo "Why?" supera i 5 minuti) e presentano una maggiore apertura a parti rallentate e con clean vocals ("Ancient Wisdom" e "Where Am I?" su tutte).

Il nuovo lavoro degli Horrizon è però soprattutto un buonissimo lavoro di melodic death metal moderno, certo, ma fedele agli stilemi del genere; a riprova di questo i punti migliori sono nei pezzi in cui la band pesta duro e lascia briglia sciolta a riff taglienti e potenti intrisi di melodia struggente, muri di batteria e harsh vocals ringhianti rabbia.
"Lost", la titletrack, la violentissima "Dying God", "Sentenced To Death" e la già menzionata "Reborn" -solo per fare qualche esempio- sono episodi trascinanti sulle cui note è impossibile evitare di avvertire il sangue ribollire.
A tutto questo si aggiungono brevi interludi in cui -per spezzare il parossismo di aggressività- una delicata voce femminile si inserisce nella tempesta di note senza far perdere nulla all'efficacia delle canzoni.

"World Of Pain" è un altro prezioso lascito dell'anno appena spirato: se volete un consiglio recuperatelo in tutta fretta e fatelo girare nei vostri lettori.

Horrizon - "Reborn"(feat. Andy Gillion)

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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