Un microfono, una chitarra, un synth portatile, una batteria elettronica, un registratore a cassette e tanta pazienza: non è servito altro ai
DeWolff per registrare i trenta e rotti minuti di
“Tascam Tapes”, ennesimo colpo di coda di una band che definire sottovalutata è dir poco.
Perché - siamo seri - sono bravi quasi tutti a rendere accettabili brani mediocri con budget faraonici e produzioni patinate, mentre in pochi (forse pochissimi) possono permettersi di ottenere qualcosa di buono mettendo sul piatto poche decine di dollari (o euro, scegliete voi la valuta).
I
DeWolff, ovviamente, fanno parte dei “pochissimi”, e lo dimostrano con tracce come l’introduttiva
“Northpole Blues”, spaventosamente groovy, la desertica
“Blood Meridian I”, capace di farti percepire il vento tra i capelli (per chi ce li ha, quindi io non faccio testo), o l’orecchiabilissima
“It Ain’t Easy”, composta e registrata in venti minuti.
Le canzoni sono
rétro ma mai nostalgiche, brevi ma intense (penso alla commovente
“Rain” o a
“Am I Losing My Mind”), cariche di pathos (
“Let It Fly”, “Awesomeness Of Love”), talvolta sperimentali e lisergiche (
“Nothing’s Changing”, “Blood Meridian II”, “Love Is Such A Waste”), disimpegnate (
“Life In A Fish Tank”) ma mai banali o scontate.
Per il sottoscritto, una band davvero unica.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?