Copertina 9

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. POSTRIDIE NONAS IUNIAS
  2. AMONGST BLACKENING SKIES
  3. IN SHADOW AND LIGHT
  4. ONE MILLION SUNS
  5. LOVERS IN A COLORLESS SUMMER
  6. UNTO THE ENDLESSNESS
  7. ETERNALLY THINE
  8. OF MOON AND STARS

Line up

  • Filippo Cicoria: drums
  • Filippo Scrima: bass
  • Ludovico Cioffi: vocals, guitars (lead), arrangements (orchestral)
  • Brendan Paolini: guitars

Voto medio utenti

Secondo LP per i nostrani Nightland, band pesarese fondata dal chitarrista, cantante e composer Ludovico Cioffi, musicista versatile e con grande creatività. Umbra Astra Luna è stato rilasciato l’8 novembre 2019, quattro anno dopo il loro Lp di esordio Obsession, pubblicato nel 2015, disco molto apprezzato sia dalla critica sia dai fan e che li ha resi famosi anche oltrefrontiera. Già in esso avevano abbandonato le sonorità melodic death/folk degli esordi, maturando uno stile sempre più personale virando verso sonorità più dark e caratterizzate da una maggiore attenzione alle parti sinfoniche e alle orchestrazioni corali.

L’intero disco si presente come una manna dal cielo per i cultori del symphonic death: ben suonato, pesante al punto giusto e con un’attenzione particolare agli arrangiamenti nelle parti corali e sinfoniche, le quali dimostrano una accurata conoscenza dell’armonia musicale e una indubbia capacità nel fonderle con le parti decisamente death, senza tralasciare interessanti influenze black.
La sezione ritmica, semplice ma mai banale, funge da valido supporto ai complessi arrangiamenti chitarristici che per tutto il disco ben si sposano, con naturalezza, ai momenti più sinfonici e di ampio respiro A tutto questo aggiungete il growl del Cioffi, profondo, poderoso ed efficace, e cori riecheggianti melodie medievali e rinascimentali, cantati anche in latino: tutti questi elementi, raccolti assieme, mettono in evidenza lo sviluppo di un’identità propria della band che va sempre più a consolidarsi e a caratterizzarsi come una delle più interessanti nella scena del death metal sinfonico.

Anticipato dai due singoli One million suns e Lovers in a Colorless Summer (e dai rispettivi videoclip, entrambe girati dalla ferma mano di Matteo Ermeti, ben fatti e potenti visivamente), due brani molto interessanti che hanno visto la collaborazione della cantante e youtuber Elektra Amber e di altri strumentisti classici (in Lovers in a Colorless Summer, arpa e violoncello, mentre in Eternally Thine un arpeggio di pianoforte introduce il brano e lo conclude, mentre nel mezzo dello stesso una vera e propria epica apocalisse musicale si consuma).
One million suns è un brano che colpisce subito: pesante al punto giusto, ben arrangiato nelle parti sinfoniche di più ampio respiro e con un ritornello che facilmente vi entrerà in testa e che sarà difficile dimenticare. L’unione tra il growl di Cioffi e le clean parts della Amber, sviluppate su di una melodia molto catchy (è un male, questo? Secondo chi scrive, assolutamente no), risulta molto efficace.

Con Lovers in a colourless summer, i toni e le atmosfere si incupiscono e proporzionalmente aumenta la complessità dell’orchestrazione dell’intero brano. Il tema principale, delicato, riecheggia sonorità medievali, atmosfera rafforzata dal coro “monastico” cantato in latino. Metrica più sincopata e serrata emerge da Amongst Blackening Skies, mentre in Shadows and light sembrano echeggiare alcune interessanti sonorità che ricordano, secondo chi scrive, le atmosfere del capolavoro dei Cradle of Filth Cruelty and the Beast.

E’ un concept album che va ascoltato tutto di un fiato, ponendo attenzione anche ai testi i quali, come già avvenuto in passato, sono incentrati attorno ad elementi astrologici ed esoterici, raccontati con stile poetico e romantico e che non lesinano il ricorso a lingue morte quali il latino per rendere ancora più epica l’esperienza dell’ascolto.

Disco consigliatissimo per i fan del death sinfonico, poiché in esso vi sono tutti gli elementi che caratterizzano il genere, pensati, suonati e prodotti con maestria e impegno.

Recensione a cura di Caveman
power metal?

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