La chitarrista/cantante parigina
Laura Cox si era messa in luce anni fa pubblicando video su YouTube, dove interpretava grandi classici della musica rock con evidente abilità. Successo clamoroso, con decine di milioni di visualizzazioni e riconoscimenti anche da star del calibro di Joe Bonamassa, Billy Gibbons ed altri di tale calibro. Questo, se vogliamo, è l'aspetto positivo della straordinaria evoluzione dei mezzi di comunicazione: se in passato per far conoscere il proprio talento era necessaria una instancabile gavetta fatta di concerti nei piccoli clubs, sperando di essere notati da qualche emissario delle case discografiche, oggi si può rimanere comodamente a casa propria e diffondere la musica ad un pubblico potenziale di miliardi di persone. Certo, bisogna essere bravi. Occorre possedere quel guizzo che ti distingue dalla massa, che ti identifica come un'ipotetica "next big thing". E indubbiamente
Laura Cox ci è riuscita, tanto che ha messo in piedi una solida band con la quale ha già pubblicato il primo album "Hard blues shot" nel 2017.
Adesso esce questo secondo "
Burning bright", che non fa mistero di mostrare le influenze dell'artista anglo/francese. Rockblues, hard rock, southern rock, sono le chiare direttrici dei dieci brani presenti nel lavoro. Uno stile puro, limpido, senza contaminazioni o ammiccamenti estetici. Semplice riconoscere l'eco di nomi storici come ZZTop, Lynyrd Skynyrd, Hendrix, Led Zeppelin, un pizzico di Black Sabbath (che non mancano mai..), ma la chitarrista ci mette un'impronta personale, la sua voce piacevole, tanta grinta ed una spolverata di modernità.
Rock classico di matrice settantiana, buon groove e melodie memorizzabili ed immediate ("
Fire fire", "
As I am"), gustosi episodi dal forte retrogusto southern ("
Bad luck blues", "
Last breakdown", "
River") che profumano di whiskey americano, ma anche blues-ballad dal tono intenso e romantico ("
Looking upside down", "
Just another game", "
Letters to the otherside") ed un bel pezzo tirato ed Hendrixiano ("
Freaking out loud") caldo, sensuale ed energico.
La prestazione vocale e chitarristica di
Laura è impeccabile ed il resto della band la sostiene al meglio delle possibilità. La produzione è scintillante e moderna, ma senza dimenticare quel tocco vintage indispensabile per una proposta di questo tipo.
Quindi un disco pienamente riuscito, nel segno della classicità rock nel senso pieno del termine.
Laura Cox ha fatto strada dai tempi dei video amatoriali ed è destinata a ritagliarsi uno spazio significativo nel panorama rock contemporaneo.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?