Sebbene il black metal non sia propriamente il mio campo, mi sono lasciato abbindolare dalla descrizione del promo di "Thin the Veil" degli americani
T.O.M.B.: presentati come una band avantgarde black metal con elementi noise, industrial e doom e vista la presenza nel disco di gente del calibro di
Hellhammer e membri di Immolation e
Gnaw Their Tongues mi sono sembrati un'ottima occasione per lanciarmi all'ascolto di sonorità che di solito non coprirei in redazione. Per quanto negli anni abbia sempre più diffidato delle descrizioni che accompagnano i promo, devo ammettere che la descrizione del sound T.O.M.B. è tutto sommato calzante e riassume con sufficiente efficacia la musica che il gruppo propone in questo "Thin The Veil", un disco in cui il substrato e la base di partenza è certamente un black metal dal taglio moderno ed al passo con i tempi in cui convivono la fredda glacialità delle chitarre ed un mood disumanizzante dato dagli inserti noise e a tratti industriali il cui merito è quello di amplificare l'aspetto malato e distrubante della musica della band. I T.O.M.B. prediligono i tempi cadenzati e lenti, tra le cui spire la band da prova di quelle che sono le sue attitudini migliori e dove l'aura malevola del gruppo risalta in maggiore misura, ma non mancano nemmeno gli sprazzi in cui i ritmi si fanno più serrati e dove la batteria spinge più forte tra blast beat e doppia cassa. Brani come la sinistra "Licence To Depart" o "Lunar Reckoning" fanno quindi da contraltare a brani come "No Return" o "Pestilence", così diverse nelle intenzioni ma che hanno come comun denominatore l'intento di suonare al passo con i tempi e soprattutto di rappresentare un ascolto inquietante per l'ascoltatore. Sia che i tempi siano sostenuti o che il lato più noise/ambient del gruppo prenda il sopravvento, i T.O.M.B. riescono a suonare attuali grazie all'ottimo apporto vocale di Maurice De Jong (Gnaw Thei Tongues) che con il suo scream tipicamente black metal riesce a rendere i pezzi disturbanti, senza tralasciare il suono tagliente, gelido e siderale delle chitarre ed il suono della batteria che a tratti assume toni quasi industrial che rendono le tracce marziali.
In definitiva "Thin The Veil" è un disco che ha tutto il necessario per incontrare il favore di chi apprezza il black metal nelle sue declinazioni più moderne ed anche per chi predilige i suoni più sperimentali e disturbanti vicini al noise e all'industrial. Decisamente un lavoro ben fatto.
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