Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:72 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. BLUE ROSES
  2. LIFE IS IN YOUR HANDS
  3. NO MORE
  4. LULLABY OF THE LAST PETAL
  5. PURITY
  6. RAIN OF STARS
  7. THE QUEEN OF DARKNESS
  8. WHAT I NEED
  9. THE SWANSONG
  10. DYLAN
  11. CRIMSON LAKE
  12. THE DISTANCE
  13. BLEEDING MOON

Line up

  • Chiara Tricarico: vocals
  • Davide Scuteri: keyboards
  • Cesare Ferrari: guitars, bass
  • Michele Olmi: drums

Voto medio utenti

Il progetto RavenWord, nato nel lontano 2007 dalla mente del tastierista e compositore Davide Scuteri, ma resuscitato solamente nel 2016 con il completamento della line up che vede Chiara Tricarico (già negli ottimi Moonlight Haze e Sound Storm) al microfono, Cesare Ferrari alla chitarra e al basso, e Michele Olmi (Chronosfear, SkeleToon) dietro le pelli, arriva nel 2020 alla realizzazione del primo disco, Trascendence.

Siamo di fronte a un bel prodotto, assolutemente professionale a partire dalla registrazione, dal packaging e della qualità della proposta, ovvero un metal sinfonico dalle tinte goticheggianti, ispirate, come confermato dalla band, dalle opere di Edgar Allan Poe.
Già dalle prime note dell'opener Blue Rose risulta ben riuscita la commistione tra la parte sinfonica e la parte più goticheggiante, con ottime melodie ed atmosfere romantiche, ma decadenti.
All'interno dei 72 minuti del disco (forse un pochino troppo prolisso), si trovano vere e proprie gemme, come la powereggiante No More, impreziosita dalla favolosa ugola della Tricarico, che si dimostra a suo agio su diversi registri vocali, e da riusciti intrecci solistici di chitarra e tastiera, o la potente e ragionata Rain of Stars. Le influenze principali dal punto di vista musicale non possono che essere i Nightwish, ma anche i Sonata Arctica (fino ad Unia), fanno capolino più di una volta lungo le note del disco.
Ci sono alcuni momenti un po' di stanca, specialmente nella parte centrale del disco, che vengono però recuperati alla
grande nella seconda parte del disco, dove troviamo pezzi più articolati, come la riuscitissima Dylan, caratterizzata da ottimi cambi di tempo, molto teatrale nell'interpretazione di Chiara, che si dimostra la vera e propria marcia in più della band.

In definitiva l'opera prima dei RavenWord è un debutto molto riuscito grazie alla commistione tra poesia, musica, ed atmosfere decadenti. Un album consigliato a tutti gli amanti del genere.


Recensione a cura di hellfiregab

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