Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Heavy Psych Sounds

Tracklist

  1. RAGING MAMMOTH
  2. SHAKING PYRAMID
  3. INVADERS
  4. MONOLITH

Line up

  • Lukas Gotzenberger: bass, vocals
  • Arik Stangl: guitar, vocals
  • Shardrik: guitar, effects
  • Hannes Ganeider: drums

Voto medio utenti

La sempre attiva Heavy Psych Sounds aggiunge al suo già nutrito e qualitativo roster una nuova band, Ryte, di stanza a Vienna. Si tratta di una formazione che ha preso vita nel 2016, ma alcuni dei suoi membri (Arik e Shardik, i due chitarristi) sono impegnati da tempo con i Pastor, heavy psych cult band underground austriaca. Quindi possiamo considerare questi Ryte quasi come un side-project, una jam-band votata al verbo del rock pesante di matrice psichedelica, acida e spaziale.
Il loro album d'esordio si compone di quattro lunghi brani prevalentemente strumentali (le vocals compaiono solo sporadicamente) con struttura free-form. Rock jammistico, di forte valenza psichedelica, ma anche accellerazioni robuste ed heavy, qualche tocco atmosferico e progressivo, molto groove e corposa energia. Lo stile ricorda nomi come Saviours, Danava, Wo Fat, Earthless, per come il sound si sviluppa in maniera elittica e fluida, mutevole e cangiante, quasi che il disco fosse un'unica performance in sala di registrazione.
Quattro lunghi trip heavy-space, pieni di sobbalzi ritmici ed assoli debordanti, che creano un'atmosfera lisergica ma non priva di energia e solidità. Pezzi più psych-oriented ("Raging mammoth"), bordate old-metal che profumano di primi anni '80 ("Shaking pyramid"), passaggi articolati e potenti alla Karma to Burn alternati a rallentamenti doomy ("Invaders") ed ancora classic metal mischiato ad aperture prog-stoner dalle vibrazioni orientaleggianti ("Monolith"). Ma è comunque difficile sintetizzare percorsi turbolenti e ricchi di attitudine improvvisativa, che fuoriescono e debordano dagli schemi troppo rigidi. Grande prestazione tecnica di tutta la band, con particolare merito alla coppia di chitarristi (Stangl e Shardik) capaci di esplorare un'ampia gamma di sonorità e di risultare sempre coinvolgenti ed emozionanti, nei momenti cosmici ed estatici quanto in quelli aggressivi e tradizionali.
Ottima prova di un progetto che ci auguriamo prosegua il suo interessante cammino.

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