Un bel comeback quello degli svizzeri Lunatica che con "The Edge Of Infinity" riprendono da dove era terminato il precedente "Fables & Dreams", album uscito sempre per la Frontiers nell'autunno del 2004 (per l'esordio "Atlantis", nel 2001 erano invece ricorsi all'autoproduzione).
Sempre senza scadere nel banale e nel già sentito, i Lunatica mostrano anche evidenti progressi a livello di songwriting e di pathos esecutivo, mantenendo quel taglio Pop/Rock che avevano messo in evidenza, grazie alla cantante Andrea Dätwyler, la quale lungi dal cercare vocalizzi operistici mantiene quell’approccio più moderno e rock alla propria prestazione che li distingue dai gruppi più caratteristici del Gothic Metal ed, in effetti, più che Tarja (ex-Nightwish), Floor Jansen (After Forever) o Simone (Epica) tende a ricordare Amy degli Evanescence o Cristina dei Lacuna Coil, questi ultimi richiamati non poco da un brano come "Out".
Per le registrazioni del nuovo disco, i Lunatica hanno avuto nuovamente la possibilità di appoggiarsi al bravo ed esperto Sascha Paeth, stavolta in coppia con Miro (li abbiamo visti assieme per i Rhapsody, Kamelot...), ed i risultati si fanno sentire anche sotto questo aspetto.
In realtà di Metal non c'è poi molto su questo disco (beh... perlomeno sentiamo uno cozzare di spade su "Together"), comunque il tocco sinfonico ed orchestrale della coppia Paeth/Miro sul disco si sente, eccome.
Tutte le canzoni sono ben arrangiate scorrono discretamente, hanno svariate parti interessanti e sopratutto sono dotate di un ottimo appeal commerciale, per le melodie delicate di "Song for You" (dove a duettare con Andrea c'è l'ex cantante degli Asia, John Payne") o di "The Power of Love", come per l'easy listening di "Sons of the Wind" o di una "Who You Are" che potrebbe benissimo diventare un singolo in grado di trascinare il disco.
A dare un pizzico di varietà in più al disco, oltre al già citato John Payne, a tenere compagnia ad Andrea, sulla seconda versione di "EmOcean" inserita sul disco come bonus track, troviamo il bravo Oliver Hartmann (At Vance, Empty Tremors e nei progetti Avantasia e Genius).
I Lunatica trasmettono un'immediatezza e hanno un'orecchiabilità che potrebbero attirare svariate simpatie nei confronti della band svizzera.
Non "spaccherà" ma "The Edge Of Infinity" resta una gran bella sorpresa che si ascolta con piacere.
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