Gravebreaker - EP (split with Road Warrior)

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:9 min.
Etichetta: Gates of Hell Records

Tracklist

  1. ROAD WARRIOR: DEATH IN HEELS ON WHEELS
  2. GRAVEBREAKER: DEATH PROMISE

Line up

  • Fury: bass, guitars
  • Devastation: drums
  • Nightmare: vocals

Voto medio utenti

La Gates of Hell Records ci propone questo split, un 7" in tiratura limitata a 500 copie, con un brano inedito a testa per gli australiani Road Warrior e gli svedesi Gravebreaker, in modo da riportarli all'attenzione degli appassionati a distanza di qualche anno dalla loro ultima uscita.
Due gruppi dalle diverse personalità, divisi tra loro da quasi 14000 chilometri, entrambe composte da tre musicisti e già con un full length alle spalle, ma che per la canzone presente per questa uscita hanno entrambe deciso di puntare su una stessa parola: "Death". Eppure, né "Death Promise" e nemmeno "Death in Heels on Wheels" hanno qualcosa a che fare con il Death Metal, per entrambe, infatti, si bazzica lungo sentieri che ci portano verso il ben più classico Heavy Metal.

Il pezzo dei Road Warrior è di più lunga durata e anche maggiorente articolato, che guarda con simpatia al Power & Speedy made in USA con un tocco di Mercyful Fate, pur con l'approccio vocale digrignato e quasi sciamanico di Denny Blake che per quanto non mi faccia impazzire, devo sottolinearne l'ecletticità, visto che ha suonato di tutto (dall'Avant-garde/Death/Black degli StarGazer al Black/Sludge dei Cauldron Black Ram) e con tutto (basso, batteria, chitarra).
I Gravebreaker sono invece più ruvidi e maggiormente vincolati alla scuola degli anni '80, e si lanciano in una decisa cavalcata tra Angel Witch, Judas Priest e qualche decina (centinaia ?? migliaia ??) di altre band che bazzicano il genere, dimostrando di avere un occhio di riguardo per la melodia, grazie anche al misurato impiego delle tastiere e soprattutto ad un refrain ammiccante e facilmente memorizzabile.

Personalmente, intenzionato ad approfondire, ho guardato con occhio più benevolo agli svedesi, dandomi la priorità nel recuperare il loro esordio, "Gravebreaker" uscito nel 2016, rispetto al primo album dei Road Warrior, "Power" del 2018, entrambi realizzati proprio per la Gates Of Hell Records. Ma il vero banco di prova sarà rappresentato dalle loro prossime uscite sulla lunga distanza. E li aspettiamo al varco.

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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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