A due anni da 'Antigone', album che per inciso spaccava, gli Heaven Shall Burn sono tornati con un album semplicemente stratosferico. La dipartita di uno dei membri fondatori Patrick Schleitzer (sostituito da Alexander Dietz) sembra aver scosso i nostri, al punto di creare il platter più intenso, brutale ma allo stesso tempo melodico di tutta la loro carriera. Il filo conduttore di questo 'Deaf To Our Prayers' si può dire che sia fondamentalmente il mid tempo (senza dimenticare le ottime accelerazioni comunque) ed il continuo arieggiare di un riffing tondo, in cui le chitarre spesso si lasciano andare ad atmosfere epiche e melodiche... a livello - ed ora la sparo grossa - di 'Subterranean' e 'The Jester's Race' degli In Flames, senza dimenticare i passaggi di altre band illustri del Melodic Death Metal, quali Dark Tranquillity ed In Thy Dreams. Ragazzi, questo dischetto è forse uno dei più bei dischetti del panorama Melodic Death Metal di quest'anno... produzione a livelli eccelsi, un missaggio praticamente perfetto (Jacob Hansen ed i suoi Hansen Studios) e soprattutto un songwriting ispiratissino, molto melodico ma allo stesso tempo lavorato e dotato di gran manico. Non c'è una song brutta. Non c'è un passo falso o un calo di intensità. Semplicemente 'Deaf To Our Prayers' è l'album giusto al momento giusto, che si piazza proprio nella voragine creatasi post puro Melodic Death Metal anni '90. Un album da vere, punto e basta... alla faccia di tutte le band (validissime, e su questo non ci piove), che tendono a fotocopiarsi l'una con l'altra e che fanno a gara per infarcire il proprio sound della contaminazione Emo. Oggi, gli Heaven Shall Burn possono guardare il 90% delle altre band del simil filone dall'alto verso il basso.
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