L’onda lunga del death metal old school non accenna a perdere di intensità, infatti, regolarmente in redazione ci giungono lavori di band emergenti che si buttano nella mischia sgomitando nel tentativo di “passare di livello”.
A questo giro è il turno degli statunitensi
Anthropophagous che, tramite
Blood Harvest, danno alle stampe il quattro pezzi di debutto
“Spoiled marrow”. Onestamente la cover non è proprio il massimo - anzi né incuriosisce, né invoglia a dirla tutta – fortunatamente per noi e per loro il contenuto è meno abbozzato e meno ingenuo avendo gli
Anthropophagous assimilato la lezione di illustri predecessori quali
Autopsy, Incantation e la scuola americana in generale ma non disdegnando invasioni nella vecchia scena finlandese dei primi anni 90.
Volutamente slabbrati, i quattro pezzi contenuti in
“Spoiled marrow” non affondano il colpo in maniera uniforme: le prime due tracce – “
Trial by fist and stone” e “
Anthropophagous” – mi hanno lasciato una impressione migliore rispetto alle seguenti due –
“Illness enthroned” e
“Memento mori” – la prima è un pezzo diretto veloce con tanto di d-beat alternato a momenti più midtempo, la seconda possiede invece un mood più marcio e rallentato diretto discendente dei vecchi lavori della band di
Chris Reifert. La terza traccia pur possedendo un groove marcato sa troppo di “già sentito” sull’argomento perdendosi un po’ troppo via, la quarta canzone ha possiede qualche passaggio interessante ma è un filo troppo caotica per cogliere nel segno.
Un discreto debutto quello degli
Anthropophagous, ma ci si aspetta un passo in avanti col prossimo lavoro limando le imperfezioni che possiede “Spoiled marrow”.
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