Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. SO WHAT?
  2. MALLEUS
  3. WELCOME INSANITY
  4. A BEAUTIFUL MIND
  5. HERESY
  6. BURN 'EM ALL
  7. IS IT LOVE
  8. MY VICIOUS WAY
  9. 509
  10. PROMINENCE
  11. ONE FOR THE ROAD

Line up

  • John Elliot: vocals
  • Blomman: guitar
  • Pontus: guitar
  • Ludwig: bass
  • Sam Samael: drums

Voto medio utenti

I Confess sono stati spesso propagandati come una delle principali sensation dello sleaze-metal scandinavo ed è sufficiente un primo contatto con questo nuovo albo “Burn 'em all” per rendersi conto di quanto sia meritata tale altisonante fama.
Il loro approccio alla materia può essere definito, in estrema sintesi, una sorta di fusione tra Shotgun Messiah, Crazy Lixx e Mötley Crüe, ma a fare la differenza, in una scena estremamente competitiva, è la capacità di scrivere “belle canzoni”, poi interpretate con la giusta miscela di arroganza e seduzione.
L’ottima voce di John Elliot, non particolarmente caratterizzata eppure duttile e assai adeguata al contesto, funge da catalizzatore a un disco che, superato qualche barlume di eccessiva di standardizzazione, cresce in maniera esponenziale grazie a brani sempre piuttosto ben congeniati e variegati, in grado di attirare l’attenzione ed entrare in circolo con una certa facilità.
Così, se la selvaggia virulenza di “So what?” e l’energia di “Malleus” intrigano in maniera forse fin un po’ troppo “familiare”, è la suggestiva essenza melodica di “Welcome insanity” a conquistare veramente i sensi, al pari del groove voluminoso e ammaliante di “A beautiful mind” e del fraseggio cromato di “Heresy”, tutto materiale sonoro di prim’ordine.
Non male pure la tambureggiante title-track, seguita dallo scintillante appeal “radiofonico” di “Is it love” e “My vicious way”, il cui potenziale adescante è davvero altissimo.
L’inno stradaiolo e punkeggiante509” svela un’altra sfumatura del songbook degli svedesi, mentre con le graffianti pulsazioni di “Prominence” e l’enfasi “da stadio” di “One for the road” si esaurisce il programma di un lavoro certamente sopra la media, che grazie a un’apprezzabile freschezza compositiva e alla giusta “vocazione” ha i mezzi per fare molto bene anche nel congestionato panorama rock contemporaneo.
Un altro gran bel colpo per la label nostrana Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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