Nessun titolo poteva essere più appropriato, "13" è il tredicesimo album degli svizzeri, esce il 13.3.2020, ha 13 tracks ma soprattutto suo malgrado vede la luce in un periodo che più nero non poteva essere col Coronavirus di mezzo ( 13 nei paesi anglosassoni porta sfortuna .... ).
Scaramanzia a parte, il nuovissimo lavoro della band di Lugano e' un gioiellino di hard-rock che sprigiona energia da ogni poro limitando al massimo le ballad - nelle quali i Gotthard pure sono maestri - privilegiando invece un approccio sanguigno e verace che trova la massima espressione nei primi due pezzi " Bad News" e " Every Time I Die", veri motori trainanti dell'intero album.
Alla batteria troviamo, al posto di Hena, l'ex drummer dei connazionali Krokus, Flavio Mezzodi, che sia stato questo il peperoncino che mancava al "piatto Gotthard" per diventare da un po' insipido ( "Silver" ) a piccante?.
Tralasciando la cover degli Abba "S.o.s" - un po' fuori luogo a mio parere - e un' anonima ballad come "Marry You", il resto delle tracks picchia a volte duramente come nella già citata " Every Time I Die" o in " No Time To Cry", altre volte con mid tempo ricchi di groove e sonorità hard rock ( "Another Last Time", "Better Than Love" ).
"Man On A Mission rappresenta l'anima blues del disco, il secondo lento "I Can Say I'm Sorry" è una power ballad di grande effetto, mentre sia "Missteria" ( primo singolo e video estratti ) che "Rescue Me" sono episodi un po' avulsi dal contesto abituale, con le loro ritmiche orientaleggianti (la prima) e oscure/prog la seconda, ma assolutamente efficaci.
Per la cronaca la versione che ho ascoltato di "13" contiene la demo version di " No Time To Cry " e la piano version di "I Can Say I'm Sorry"
I Gotthard, guidati dal solito gigione Leo Leoni e dalle vocals ormai mature - e più roche - di un Nic Maeder in grande spolvero, si dimostrano tra i pochi gruppi ancora in grado di esprimersi ad alti livelli in territorio classico nonostante le tante primavere alle spalle, complimenti.