Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce. Un genio nasce tale, e niente gli deve mai essere insegnato. Queste due citazioni, di Erica Jong la prima mentre la seconda è ad opera di John Dryden, illustrano al meglio ciò che la joint venture tra due artisti è riuscita a creare. Un connubio artistico, messo in atto da due musicisti divisi solo dalla distanza geografica; difatti abbiamo il leader dei Sirius e Re:Aktor, il lusitano Daniel Cardoso, polistrumentista eclettico, che nel corso degli anni ci ha abituato a standard musicali molto diversi. Coi Sirius si è spinto nei meandri del black metal più tradizionalista ( senza disdegnare un attaccamento alle proprie radici ) mentre nei Re:Aktor è venuta fuori un'anima più elettronica e futuristica. Dall'altra faccia di questa medaglia, troviamo Krystoffer Rygg, meglio noto con il nome d'arte di Garm, vocalist di assoluto talento, la cui ugola ha impreziosito i lavori di Arcturus ed Ulver. Un vocalist unico, dotato di un timbro vocale che dona luce a qualsiasi composizione, risultando di fatto l'arma vincente di questo " Murder Nature ". Il progetto messo in piedi da questi due personaggi prende il monicker di Head Control System, anche se durante l'ascolto delle undici tracce è difficile, se non impossibile, riuscire a controllare le emozioni che invadono la testa dell'ascoltatore. Piazzandosi stilisticamente a metà strada tra il lavoro più space oriented degli Arcturus ( a cavallo tra " The Sham Mirrors " e " Sideshow Symphonies " quindi... ) ed un rock d'alta classifica con forti innesti gothic, il tutto condotto con maestria nei meandri del progressive rock più arioso ( concettualmente parlando ) che si possa conoscere, ma soprattutto comprendere. I toni del platter sono sempre delicati, suadenti, anche quando le chitarre si fanno più grosse, recitando la parte del lupo cattivo. Partiture aggressive che spesso si scontrano con momenti più eterei, a tratti psichedelici, senza lasciar punti di riferimento all'ascoltatore. Un lotto di canzoni che s'incastona nella mente di chi ascolta in maniera subdola, con movimenti lenti ed ipnotici. Tappeti tastieristici e digressioni acide di chitarra creano monumentali varchi per dimensioni sconosciute, sulle quali si staglia imponente la voce di Garm. Un cantante che riesce a trasformare in oro qualsiasi composizione, come un moderno re Mida. " Murder Nature " è un disco capolavoro, che paga solo il fatto di esser uscito quasi in sordina, senza una grossa etichetta alle spalle che possa garantire in pieno il giusto e doveroso tam tam mediatico. Un disco che si piazza di diritto nella top list di fine anno, a fianco di altri disconi ( ovviamente per il sottoscritto ) come " Drawning Circles " dei Textures o " 10.000 Days " dei Tool. Head Control System è la dimostrazione più efficace di come la Musica possa ancora stupire ed emozionare, creando inaspettati voragini di libidine nella mente di ognuno di noi. Un disco che consiglio a tutti i VERI amanti della Musica anche se purtroppo so già che questo capolavoro verrà notato ed amato solo da pochi eletti. Ah, questi cazzo di paraocchi...
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