Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:56 min.
Etichetta:Sweet Lemon

Tracklist

  1. HORIZONS
  2. ENDLESS
  3. DREAMS
  4. US
  5. SOLITUDE
  6. OCEANS
  7. HERE COMES THE RAIN AGAIN
  8. WALLS
  9. DISTANCE
  10. 1999

Line up

  • Tom S. Englund: vocals
  • Vikram Shankar: piano

Voto medio utenti

Tutti conosciamo Tom S. Englund come leader e frontman degli Evergrey e, da qualche anno, dei Redemption. Il progetto Silent Skies è però l’occasione per apprezzare l’ugola svedese in un contesto molto più minimale, etereo e rarefatto.

Non ho usato a caso questi tre aggettivi perché si adattano perfettamente all’intero “Satellites”, nato dalla collaborazione di Englund con il pianista Vikram Shankar, elegante negli arrangiamenti dal carattere cinematografico ed essenziale nell’esecuzione (scordatevi i “frullatasti” del calibro di Rudess o Sherinian, in questo caso se volete sentire qualcosa che ricordi vagamente un assolo dovete attendere fino alla penultima traccia intitolata “Distance”).

Quindi tutto bene? Sì e no. “Satellites” pecca forse di “eccessiva coerenza”, con soluzioni che tendono a ripetersi e brani - talvolta soporiferi - che rischiano di confondersi tra di loro anche dopo ripetuti ascolti. Se l’introduttiva “Horizons” spicca per l’effetto sorpresa, già intorno a “Walls” tutto comincia a diventare faticoso, nonostante i buoni presupposti delle “variazioni sul tema” che rispondono al nome di “Endless” (dal respiro hollywoodiano) e “Here Comes The Rain Again” (elettronica al punto giusto).

Buono ma un po’ indigesto…

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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