Secondo album per gli
Abhomine, formazione death/ black metal old school americana.
In questo nuovo album, per la precisione il secondo,
Pete Helmkamp già con
Angel Corpse, Revenge, Order From Chaos ecc. si fa aiutare alla batteria dall’ex membro dei
Grand Belial’s Key The Black Lourde Of Crucifixion.
Questo mini di soli sei pezzi della durata di poco più di una ventina di minuti esce per la mitica label francese
Osmose Productions con la collaborazione della
Hells Headbangers.
Si parte con “
Heresy pulpit” e già si capisce che il duo ha radici nel metal estremo di fine anni 80 inizio 90; suono potente, chitarre compresse, basso a zanzarina e batteria avanti.
Lo screaming rasposo del nostro duetta col growl cavernoso del batterista in questo up tempo che cambia marcia con un tempo cadenzato prima dell’accelerazione finale.
“
Gogamgoz”, è veloce, feroce e totalmente devota alla sporcizia metal estrema del secolo scorso metallicamente parlando; qui non c’è traccia di melodia nei riff ipercompressi e nell’andamento serrato del brano.
Il duo conosce la materia e soprattutto non ama troppo i fronzoli, brano diretto che non fa prigionieri.
La quinta “
Saracen” sembra thrash/ death con una punta di spirito venomiano; le due voci duettano brutalmente nel chorus.
Le chitarre hanno un riffing monotono e ossessivo ma che è utile alla causa; qui la tecnica non è la costante ma solo la fede alla fiamma nera originaria.
Il duo ha confezionato un lavoro che puzza di zolfo vecchia scuola per tutti e sei i brani.
Qui non si chiede novità, stravolgimenti o evoluzioni, ma tanto sudato e potente death/black fatto come una volta per veri appassionati.
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