Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:51 min.
Etichetta:Osmose Productions

Tracklist

  1. ULTIME ECLAT
  2. LE RIVAGE
  3. ET PUIS LE SOUFRE
  4. ACTA EST FABULA
  5. CE QU’IL Y A DE CHAOS
  6. VERS LE ZéRO ABSOLU
  7. LES GRANDS CHAMPS D’HIVER

Line up

  • Hreidmarr: vocals
  • Arnhwald: guitars, synths, clean vocals
  • A. Sethnacht: guitars
  • Grégoire G.: drums
  • Katia von Wasgau: bass, mellotron

Voto medio utenti

I transalpini Glaciation sono -a ragione- indicati spesso come un gruppo di culto tra gli appassionati di black metal (underground ovviamente e fuori dai grossi nomi) fortemente caratterizzato da atmosfere glaciali e melodie epiche, nonostante dall'anno di fondazione 2011 abbiano dato alla luce solamente un EP ("1994") ed un full length (il sublime "Sur les falaises de marbre").
Nati come progetto della mente multi-talentuosa di Jean-Emmanuel "Valnoir" Simoulin (vi invito a leggerne nella rece del primo lavoro a cura del nostro Dopecity), oggi sono un'altra entità e nel nuovo album "Ultime éclat" (Osmose Productions) sono diventati una vera e popria band.
Mantenendo come punto di contatto con il precedente disco il solo RMS Hreidmarr (vocalist), il gruppo si è arricchito di membri attuali o meno di band quali Anorexia Nervosa, Deathcode Society, Eschaton, Au Champ des Mort ed Ende per dare vita ai 50 minuti del presente lavoro.

Le liriche suggestive e cantate nella lingua madre dei nostri, le trame atmosferiche intrecciate magistralmente al tessuto oscuro e gelido del metallo nero, l'aggressività epica delle loro composizioni invece si sono mantenute pressochè invariate e la registrazione dal vivo delle linee di chitarra, basso e batteria conferisce ancora maggiore autenticità grezza e pulsante alla proposta.
Sebbene le 7 canzoni - i cui titoli facilmente traducibili (come del resto il monicker del combo) rimandano alla cristallizzazione nel ghiaccio ed al gelo perenne- siano formalmente ineccepibili e regalino neri brividi di disperazione, a mio parere non raggiungono le vette toccate dal precedente, e direi inarrivabile, album.
Siamo comunque su livelli altissimi impreziositi da furenti passaggi di batteria, tappeti di synth e mellotron, contrasti fortissimi tra lo screaming abrasivo di Hreidmarr e le clean vocals ed i cori del guest Cecil G. (ex Anorexia Nervosa, Au Champ des Morts), partiture acustiche cristallizzate nel vento e tremolo picking serratissimo.
Commovente infine l'epilogo del disco affidato alla strumentale "Les grands champs d'hiver" in cui Arnhwald, con struggenti note di piano, accompagna l'ultimo bagliore del sole che muore sul mondo avvinto nella morsa inesorabile del gelo.

Probabilmente il meglio è passato per i Glaciation, i capolavori sono tali proprio perchè non replicabili, ma "Ultime Eclat" è un disco ampiamente superiore alla gran parte del "piattume" che satura il mercato oggi, e se il mondo deve avviarsi verso la fine, questo "Ultimo Bagliore" ne accompagnerà degnamente il viaggio.

Glaciation - "Les grands champs d'hiver"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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