Gli
Hayvanlar Alemi sono di Ankara, Turchia, in attività da una ventina di anni. Hanno già realizzato diversi album, singoli e partecipato a svariate compilation in campo rock psichedelico. Si tratta di una band strumentale che unisce radici etnico-folk al sound psycho-stoner degli ultimi decenni, un mix di drone/doom, metal, stoner, psichedelia, con forti vibrazioni medio-orientali. Brani free-form, strutturati come trip-song fluide ed in continuo mutamento. L'impronta narcotica e meditativa della cultura locale si sposa alla sperimentazione heavy più trasversale come nella estesa "
Swans of St. Aarhus", dove il trio turco assembla davvero tutte le proprie disparate influenze in maniera a tratti caotica e disturbante. Una centrifuga di Mars Red Sky, Arrakis, Sunn O))), in versione sufista. Qualcosa di interessante, ma suggerito solo agli adepti della musica sperimentale.
Altri pezzi suonano più terreni, vedi la ritmata e rockeggiante "
News of the world" o lo psycho-doom lisergico "
Kuskonmaz MMXVII" dove l'atmosfera rimane sospesa a metà strada tra il ritualismo della religione Indù e la visione onirica del cosmo. Ottimo il chitarrismo di
Ozum Itez, ma anche i compagni di avventura dimostrano di aver accumulato grande esperienza nel tempo. Da segnalare ancora "
Tundercloud museum", dove elementi post-rock si fondono con una buona sensibilità melodico-onirica in una traccia dai forti contenuti emozionali ed evocativi.
Band che evidenzia una discreta personalità, uno stile proprio anche se talvolta frammentato e sicuramente non immediato. Album adatto a chi ama le opere strumentali, ma quelle più di nicchia ed underground.
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