Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Revalve Records

Tracklist

  1. LEGACY OF THE SERPENT
  2. TALES OF THE SKYTOWER
  3. THE ATEN RISES
  4. A DORMANT ENERGY
  5. TAURIDIAN
  6. THE GREAT FALL: I. ALPHA DRACONIS; II. THE DECREE OF THE SEVEN SAGES' III. YOUNGER DRYAS
  7. HELIOPOLIS: DAWN OF THE NEW AGE

Line up

  • Alessandro Francesco Caruso: drums
  • Massimiliano Cirelli: guitars, vocals
  • Andrea Cividini: bass

Voto medio utenti

Dopo ben 8 anni dalla fondazione, 3 Eps, cambi di formazione e una momentanea sospensione dell’attività, esordiscono finalmente i nostrani Helion, terzetto di technical death metal dalla spiccata sensibilità melodica, ottima tecnica (ovviamente) e un discreto gusto compositivo … Insomma gli ingredienti per ascoltare dei buoni pezzi ci sono tutti e infatti i quasi 40’ di “The Great Fall” scorrono via che è un piacere, anche perche la band evita di usare i propri brani come pura scusante per mettere in mostra le proprie indubbie qualità tecniche ( “A Dormant Energy” a parte ), problema questo molto comune ai musicisti più dotati, “limitandosi” invece a comporre dei brani che, anche quando vanno oltre gli otto minuti, come “Tales Of Skytower” o la title track, riescono comunque a restare fruibili e scorrevoli. L’approccio alla composizione resta, come detto, discreto, perché se è vero che i brani sono costruiti in maniera logica e coinvolgente con continui cambi di tempo, e un riffing incalzante ( “The Aten Rises” o l’opener “Legacy Of The Serpent” ) è anche vero che mancano un po’ di personalità ricorrendo spesso a patterns già ampiamente ascoltati. Ora, personalmente non ritengo l’originalità un elemento essenziale se dobbiamo disquisire di musica in generale, certo è che, da una band che si fregia dell’appellativo di “technical” , mi aspetto che, oltre l’aspetto puramente esecutivo, ci sia anche uno sforzo in più a livello compositivo e questo perché avere più capacità inevitabilmente innalza il livello delle attese … Insomma se aspiri a giocare con il numero 10 sulle spalle non ti puoi limitare a spazzare la palla … Per correttezza però devo aggiungere che ho ascoltato molto volentieri e più volte l’album prima di scrivere queste righe, ma credo che difficilmente lo andrò a ripescare una volta terminata questa recensione e questo non per particolari demeriti, ma semplicemente perché, al di la di una pulizia esecutiva e una ritmica incalzante che sono fuori discussione, non sono riuscito ad entrare in sintonia completa con i brani. Nota di demerito finale per la copertina “powereggiante” assolutamente inadeguata e fuori contesto che fa perdere un mezzo punto nella valutazione numerica dell’album.

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