Dopo aver debuttato nel 2018 con il debutto "
Hiraeth" direttamente su Bandcamp, che si conferma ormai come fucina inesauribile di giovani artisti pieni di creatività e talento,
Moritz Paul deus ex machina della one man band tedesca
Nurez approda al secondo album "
Sonnensterben" che già dal titolo deprimente ("
la moria del sole"...) ci fa intuire che qui non è aria di speranza, di fiducia nel futuro e nell'umanità, che in tempo di coronavirus suona come una sorte di condanna.
In effetti rispetto alle "solite" produzioni della
Flowing Downward qui ci allontaniamo dalle proposte di ambient ed atmospheric black metal, virando su un black piuttosto stridente, cacofonico, acido, per nulla suadente e confortante ed anzi sviluppante in sfuriate nichilistiche rientranti appieno nel decadentismo estremo tedesco.
Un album NERO, sin dalla copertina, dove il pessimismo cosmico emerge incontrastato, sin dalle semplici ma negative melodie quasi sussurrate dietro il mare di chitarre tipicamente lo-fi black metal ma comunque ben definite, così come la voce davvero valida e raggelante: sin dall'iniziale "
Stille" si avvertono in maniera chiara l'efficacia e la solidità del songwriting di Paul, sia nei blastbeat più furiosi sia nelle cadenzatissime ritmiche della title track che in maniera del tutto inaspettata quanto gradita inserisce delle aperture jazzistiche davvero particolari e d'atmosfera che valorizzano il tutto con grande personalità e, quel che più importa, con un risultato convincente che non punta allo sciocco stupire quanto al diversamente convincere.
Da notare l'accuratezza dei suoni, specie a livello pianistico ma di assoluto valore in generale, fatto abbastanza raro e stupefacente per una produzione che sarà poco più che casalinga o comunque amatoriale; in questo modo si ha un grande connubio tra le partiture black metal che suonano giustamente di basso profilo con quelle acustico/pianistiche che invece restituiscono un effetto assolutamente realistico e profondo.
Cinque brani (di cui tre in un cupissimo tedesco e due in inglese) per 52 minuti di musica drammatica, violenta e delicata, che vi farà sprofondare nella disperazione più oscura, in cui trovare la fine è sinonimo di trovare la pace.
"
Tonight the sun has gone down
One last time she went down
As soon as time is running out
In the next life the light begins"
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