I
Total Annihilation sono formazione di stanza a Basilea, Svizzera. Nati nel 2006, hanno già realizzato, attraverso svariati cambi di line-up, due album in studio ("84" del 2010 e "Extinction" del 2012) ed un live ("A decade of thrash damnation" del 2018). Adesso esce il terzo capitolo "
...On chains of doom" per la
Czar of Crickets Productions.
Thrash metal brutale e pestone alla vecchia maniera, interamente votato al culto di Slayer, Sodom, Possessed, Destruction e tutto il relativo movimento metal degli anni '80. Ritmiche convulse e chitarre sferraglianti, voce belluina e volume a manetta, gli elvetici dimostrano di aver consumato fino alla nausea dischi come "Hell awaits", "Infernal overkill" o "Persecution mania" e picchiano come fabbri senza soluzione di continuità. Tecnicamente all'altezza, ci offrono otto brani di pura adrenalina metallica, senza concedere tregua all'ascoltatore. Ferocia, cattiveria, orientamento infernale, caratterizzano ogni traccia dell'album senza particolari cedimenti. Una band che ha sicuramente studiato ogni dettaglio dello stile thrash e lo interpreta in maniera calligrafica.
Peccato che abbiamo già sentito le medesime cose innumerevoli volte e le conosciamo a memoria. Risulta assente una personalità autonoma, una qualche stimolazione che non sia puramente epidermica, un'interpretazione che non sia semplicemente di maniera. Certo, brani come "
Falling fast", "
Dead souls" o "
[I]Black blood[/I]" hanno una loro dignità che impone una furiosa energia metallica, ma non si può negare che sia la stessa visione di centinaia di altre formazioni simili.
In definitiva un gruppo di settore, buono ma non eccezionale, valido ma non esaltante, consigliato solo ai completisti del thrash metal.
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