Gli
Origin Of Infinity sono un gruppo boemo, della Repubblica Ceca per i meno avvezzi alla geografia, che giunge al debutto con il qui presente “
The Last Day On Earth”.
La musica proposta, benché molto derivativa, ha un innegabile pregio, e cioè che è davvero brutale e diretta. I tre sono veramente incazzati.
Il metalcore della band, che sovente richiama le cose più pesanti di
Chimaira e
Nothingface, si esprime sulla breve durata, ha un groove animalesco, giocato su linee di basso pulsanti e ritmiche di cemento, e, dulcis in fundo, un cantante con una ugola di cartavetro a grana grossa.
Altro punto a favore della band la poca concessione alla melodia che, in un genere come questo, finisce sempre per annacquare le cose buone.
Da contraltare, tuttavia, troviamo una proposta piuttosto monocorde che, in pezzi come “
City Haunted By Violence” e “
Fragment Of Colossus”, assume la densità e lo spessore di una inscalfibile barra di acciaio al nichel/cromo/molibdeno.
Nonostante il disco sia composto da 12 tracce per circa 26 minuti, in realtà, tolti 5 intermezzi, le canzoni sono solamente 7. Ma non è necessariamente un male visto il sound della band.
Se avete voglia di una ventina di minuti di pogo feroce e brutale, facendo ripetuti
wall of death con il muro della vostra cameretta, allora questi
Origin Of Infinity saranno per voi una piacevole sorpresa.
Per il futuro consigliamo un maggiore sforzo compositivo per unire alla pesantezza una maggiore dinamicità. Per il resto questi ragazzi ci stanno dentro.
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