Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:56 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. END OF THE ROAD
  2. CHASING MIDNIGHT
  3. IGNITION
  4. WORTH DYING FOR
  5. TO GO ON LOVING YOU
  6. MOVING TARGET
  7. LAST CHANCE
  8. LIFE IN THE UNDERGROUND
  9. WILD CHILD
  10. PROMISE ME
  11. THE ISLAND
  12. WELCOME TO THE RUSH

Line up

  • Steve Newman: vocals, guitars, keyboards
  • Rob McEwen: drums, percussions
  • Dave Bartlett: backing vocals on “End Of The Road”, “Ignition” and “Moving Target”
  • Mark Thompson-Smith: backing vocals on “Worth Dying For” and “Welcome To The Rush”

Voto medio utenti

Come dichiarato in passato, c’è voluto un po’, ma alla fine sono diventato un fan dei Newman.
Non che avessi mai disdegnato in maniera perentoria la loro proposta musicale, e tuttavia ho l’impressione che il gruppo, ormai sempre più “faccenda” esclusiva del suo fondatore, negli anni abbia progressivamente acquisito una “saggezza” melodica assai profonda e persuasiva, tanto da farmi attendere l’uscita di questo nuovo “Ignition” alimentato da abbondanti aspettative.
E, in effetti, l’esperto vocalist e multistrumentista britannico (nell’occasione supportato da Rob McEwen alla batteria e da Dave Bartlett e Mark Thompson-Smith ai cori) non delude, offrendo all’astante una corposa dose di AOR elegante e dinamico, privo di sostanziali “novità” e non per questo incapace di garantire appagamento e propugnare l’indispensabile tensione espressiva.
Insomma, una “roba” dai contorni stilistici consolidati eppure mai insipida e banale, una manciata di canzoni di rock “adulto” (talvolta corroborato da un pizzico di prog) avvolgenti, emozionanti e coinvolgenti, assemblate con la classe e la competenza di chi è sicuramente un validissimo ambasciatore del genere.
Notevole sensibilità compositiva, vocazione e indubbie doti tecniche sono dunque i pilastri su cui si reggono le sorti di un albo che si apre in maniera vincente con la frizzante “End of the road”, sostenuta da una pulsante linea melodica, immediatamente seguita da una “Chasing midnight” che “sfida” l’opener sul terreno del brio armonico avviluppando i suoni in una coltre di prezioso velluto.
La propensione al funky n’ soul “elettronico” della title-track (qualcosa tra Dan Reed Network e Prince) permette al programma di non uniformarsi a un unico modello, e con il medesimo intento vengono offerte “Last chance”, non troppo lontana da World Trade e dagli Yes ottantiani, “Moving target”, "Life in the underground” e “The island”, che sollecitano la memoria degli chic-rockers con bagliori di Toto e MTB.
Il tocco Peterik-iano concesso al crescendo anthemico di “Worth dying for” e agli accenti melodrammatici di "To go on loving you” contribuisce alla “quota” meravigliosamente nostalgica dell’opera, allo stesso modo in cui “Wild child” irrompe nei sensi fondendo Sabu e FM e “Promise me” chiama in causa con innato buongusto i Maestri Journey.
L’ultima annotazione, prima delle conclusioni finali, la spendiamo volentieri per “Welcome to the rush”, arioso ed energico epilogo di un programma molto godibile nella sua interezza.
Ignition” rappresenta per i sostenitori dei Newman una conferma di qualità, e se ancora non fate parte di tale coalizione, ascoltate il disco con attenzione e sono convinto potrete facilmente unirvi alla nobile brigata, proprio come ho fatto io qualche tempo fa.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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