Ormai l’hanno capito anche i
musicofili più “progressisti” … esiste un genere musicale che non morirà mai, indifferente al ciclo vitale, spesso rapidissimo, delle mode. Si chiama
rock n’ roll e sopravvive perché, nella sua forma migliore, sa regalare emozioni vere e intense, tanto coinvolgenti da non preoccuparsi minimamente se si tratti o meno di sensazioni “innovative”.
Tra quelli che sicuramente hanno compreso quanto appena espresso c’è un ventinovenne americano di nome
Christian Shields, che con il suo primo disco solista raccoglie una gran parte dei luoghi comuni del settore e, forte di una cultura specifica per certi versi anche abbastanza sorprendente, se ne appropria e ce li restituisce intatti nelle loro caratteristiche fondamentali evitando però il manierismo di un semplice contraffattore.
Ascoltare il suo “
This is rock ‘n’ roll” equivale a rispolverare un immaginario fatto di sudore, assoli indiavolati, donne disinibite, frivolezze sentimentali, “muri” di
Marshall e voci acute, tutta “roba” sorpassata, per “vecchi nostalgici”, eppure nelle mani giuste ancora capace di attivare la produzione di dopamina e cagionare scariche adrenaliniche.
Per capire quanto
Shields sia “dentro” la questione, basta un primo contatto con l’avvincente opener “
Not this time”, che “scomoda” addirittura l’
Aldo Nova di “
Fantasy”, ricordando, a chi eventualmente se lo fosse dimenticato, l’importanza di
Mr. Caporuscio nella storia del
rock melodico.
A beneficio di chi preferisce qualcosa di ancora più “pragmatico” e pulsante arriva “
Rock and roll”, sfrontato guanto di sfida ai The Darkness sul loro terreno preferito (un misto di Thin Lizzy, AC/DC, Kiss e Queen, quindi, …) mentre in “
Lie to me” il nostro texano piazza una linea armonica da “manuale” dell’
hard n’ heavy incalzante e adescante.
Lo
slow “
By the strings” rabbonisce il clima alla maniera di Def Leppard e Poison, “
Can’t get enough” fa aumentare nuovamente la temperatura con bordate soniche a base di Ratt, Kiss e Deep Purple, per poi, con “
Here comes the man”, rendere il calore avvolgente e torpido, assecondando la migliore tradizione dell’
hard-blues.
Il
riff tagliente di “
All or nothing” farà felice i sostenitori dei primi Motley Crue, l’essenzialità
anthemica di “
Raise ‘em up” soddisferà tutti gli amanti di un ritornello da cantare a squarciagola e la sognante “
Without you” solleciterà la parte più languida e tenera del vostro ruvido cuore di
rockers.
Le atmosfere sferraglianti e cupe di “
Off the track” riportano avanti l’orologio dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, ma non è un “risveglio brusco” perché anche in questo
fast-forward coerenza e vocazione si mantengono su livelli elevati.
Christian Shields affronta con la disinvoltura di un “veterano” una materia tanto popolare quanto esigente e la domina a colpi di belle canzoni, attitudine, intrattenimento e capacità comunicative … in fondo, “
This is rock ‘n’ roll” è a noi piace sempre un sacco.
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