Uhm...dire che questo " The Naked Truth " è un lavoro spiazzante è dir poco. I danesi Ureas si cimentano in un curioso ibrido tra il gothic meno deprimente, quindi con molta cura per quello che concerne le melodie e le linee vocali, e qualche innesto di nu metal, il tutto giusto per ruffianarsi più fans possibili. Se a questo improbabile, ma solo sulla carta, mix ci aggiungete una vena elettronica, si ottiene un difficile quadro da ammirare. La band danese sembra voler buttare nel calderone tanta, troppa roba, anche se c'è da rimarcare che sovente le idee seguono un filo logico, germogliando in canzoni rocciose e catchy, assolutamente convincenti. Il doppio cantato risulta un'arma vincente: se da una parte abbiamo la dolce e soave ugola di Heidi Johansson, dall'altra ci si imbatte nella sgraziata e gracchiante voce di Per Johansson, un curioso incrocio tra l'Ozzy Osbourne d'annata ( e dannato ) e King Diamond. Durante l'ascolto del platter, tanti sono i colori e le sensazioni che emergono. Dall'opener " Intoxicated ", veramente melliflua nel suo incedere, alla radiofonica " Bang Bang ", passando dalla sognante ed epica " Colour Us Blind ", finendo nella violenta " Seven Days Weekend ", si delineano i connotati di una band coraggiosa. Certamente dovranno lavorare duramente su quale direzione prendere ( io punterei decisamente sullo stile elettronico ) ma anche in questa fase " confusa " hanno il loro bel perché. Da ascoltare sicuramente, bisogna comunque premiarne il coraggio.
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