Questa band tedesca debutta con un album che sprizza energia da ogni poro, dimostrando ancora una volta che crescere "a pane e Motorhead" fa bene alla salute!
Se amate Lemmy e la sua creatura, questo full length deve essere vostro senza indugi, il muro di suono, i riff, l'uso del wah-wah, la registrazione, tutto rimanda al mitico gruppo inglese, ad esclusione della voce che pur non essendo roca e al vetriolo come quella di Lemmy, ci offre sufficiente grinta per questo tipo di proposta musicale.
Ma la cosa importante, che va a vantaggio dei
Wayward, è che il loro essere derivativi non significa fare musica copia - incolla, loro riescono ad essere "motorheadiani" rimanendo freschi e per niente deja-vu, nonostante le loro radici musicali si trovino ancorate al sound dei primi '80 - che è stato il periodo d'oro dei Motorhead-.
Ecco quindi che già nell' opener "
Midnight Blood" troviamo la velocità della sezione ritmica e i riff arrembanti a farla da padrone, anche se il bridge centrale è rallentato prima della sfuriata finale in crescendo, "
Hellride" gioca su un riffama compatto e monolitico che gira su un bell'accordo rock'n'roll che ricorda un outtake da "
Iron Fist" , la velocità rallenta per dare spazio a un bel pezzo cadenzato quale "
Call Of The Mistress" con un giro di basso pulsante in evidenza e l'improvvisa accelerazione sul finale che rimanda ai riff veloci alla Ac Dc, "
She's The Devil" sembra uscire direttamente dalla NWOBHM col suo giro di chitarra vagamente Saxoniano.
Nota di merito va data ai solos, ricchi di wah-wah, veloci, ficcanti e privi di inutili virtuosismi, il muro di suono creato dai
Wayward è talvolta imponente e rimane una costante per tutta la durata del disco anche se a mio parere il meglio viene espresso dai primi 4 pezzi.
Un rock-blues accelerato è quello proposto in "
Forever Damned", mentre meno incisiva mi è sembrata "
The Ripper" - niente a che vedere col classico dei Priest -.
"
Alchemy Of Poison" pigia sull'acceleratore col suo ritmo punk'n'roll a 100 all'ora, mentre la possente "
Dead End Road" ci catapulta ai tempi di "
Lawman", "
Sweet Revenge" e "
Capricorn" di Lemmy & C.
Il suono è sporco, grezzo e la conclusiva, schizzata "
Bad Vibe Boogie" chiude in modo esemplare un disco inaspettatamente fresco ed attuale, solo per veri rockers!
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