Nomen omen direbbero i latini, perché questi danesi sono feroci davvero, l’importante è non essere solo feroci e basta ma saper anche costruire bene i brani.
Questo terzo album conferma che la band manipola molto bene il genere death metal; il disco è una specie di concept album, dove il genere umano è reso schiavo in un futuro distopico causato da scelte politiche folli.
Purtroppo la line-up si è sfaldata dopo la registrazione di questo full, perdendo il cantante e batterista ma subito sostituiti ad album finito.
Già dall’opener “
Reminiscence of a tyrant” si capisce che la band è devastante; riffing serrati, potenza di fuoco della sezione ritmica con un vocione gorgogliante.
A dare un pochino di fiato ci sono parti cadenzate ma dalle melodie minacciose prima di tornare a colpire duro.
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Embracing the end times” è un brano che conta una sezione ritmica dai cambi di tempo fluidi che vanno dal rallentamento cadenzato a sfuriate; i riffing sono un muro impenetrabile e c’è anche un zinzinino di brutal a far capolino.
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An age of turmoil”, è veloce, spedita e implacabile; la voce dell'ex singer
Kasper Wendelboe è un ringhio feroce che si tramuta in un cavernoso growl.
Qui il death metal floridiano è una pietra di paragone per la formazione scandinava; i rallentamenti pesanti lasciano unghiate doom per poi passare al solo melodico in velocità.
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The great dying” è potente e cadenzata, la batteria picchia senza sosta in sintonia con i riffing serrati e maligni; il brano è dinamico e nonostante la proposta brutale è vario.
Questo perché in mezzo alla proposta aggressiva ci sono aperture melodiche in sede di assolo.
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The silent agitation” risolve tutto in meno di tre minuti; brano dalla telluricità di un martello pneumatico.
Il batterista è un vero fabbro ferraio, non risparmia colpi con i riff che sono un muro sonoro pesantissimo; le rullate sono precise al millimetro e con una presa groovy.
Il disco non sarà un preso come esempio innovativo del genere, ma si difende bene; la produzione potente di
Tue Madsen fa brillare gli strumenti, se volete del buon death metal spaccacollo, fatelo vostro.
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