Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:40 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. INMATES
  2. SPIRAL OF DEATH
  3. TITANS OF ROCK
  4. HELL RAISER
  5. RAT LINES
  6. SCREAMER
  7. REBEL HEART
  8. BLOOD SUCKING INDUSTRY
  9. CAN'T STOP ROCK'N ROLL

Line up

  • Twain Cooper: vocals
  • Patrick Lercher: bass
  • Thomas "Tommy Lee" Metzler: guitars
  • Alex Astivia: drums

Voto medio utenti

I Mortician, nonostante non siano riusciti a dare continuità al proprio percorso musicale, sono sempre rimasti fedeli alle proprie radici, che affondano nei primi anni ottanta, a un Heavy Metal grezzo e non avvezzo a compromessi e che ritroviamo così sul loro nuovo album: "Titans".
Altra costante della formazione austriaca è rappresentata dalla coppia di ferro costituita dal chitarrista Thomas Metzler e da Patrik Lercher (al basso) che erano già presenti sin dalla loro prima incarnazione, mentre il volto nuovo è rappresentato dal cantante (tedesco) Twain Cooper, al suo esordio discografico con i Mortician, completati dal batterista Alex Astivia che bazzica da queste parti dal 2014, in occasione del precedente disco, "Shout for Heavy Metal".

Giusto per non smentirsi, l'opener "Inmates" è sin da subito pronta ad "urlare a favore dell'Heavy Metal": pochi fronzoli, voce e chitarra che ringhiano e in maniera ben poco educata, basso e batteria che pestano senza concessioni a tocchi di fino. L'unica licenza che si concedono sono quegli inserti che ogni tanto riescono a far capolino lungo i quaranta minuti di "Titans", come ad esempio la sirena antiaerea su "Inmates" o le voci filtrate su "Titans of Rock". Ma nessun altro orpello, solo Hard & Heavy Metal, alla guisa dei primi Grave Digger ed Accept, e con echi di Saxon ma anche (come su "Spiral of Death" o "Blood Sucking Industry") di Exodus ed Overkill. Al di là del mood di ogni singolo pezzo, Twain Cooper si conferma più aggressivo e fisico del precedente cantante, Daniel Khan, tanto quanto l'approccio generale di "Titans" rispetto al già citato "Shout for Heavy Metal". Solo in chiusura del disco, ecco che si permettono di cazzeggiare un po' con "Can’t Stop Rock’n Roll", che non è una cover degli AC/DC ma un veloce e schizzato Rock’n Roll esuberante, davvero indicato per chiudere un live show e che ha tutto per scorrere via "inarrestabile". Sonorità che non si possono fermare… nel passato, adesso e per sempre. Almeno finché ci saranno gruppi come i Mortician a far pulsare il sangue nelle vene al ritmo della "buona" musica.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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