I
Mortician, nonostante non siano riusciti a dare continuità al proprio percorso musicale, sono sempre rimasti fedeli alle proprie radici, che affondano nei primi anni ottanta, a un Heavy Metal grezzo e non avvezzo a compromessi e che ritroviamo così sul loro nuovo album: "
Titans".
Altra costante della formazione austriaca è rappresentata dalla coppia di ferro costituita dal chitarrista
Thomas Metzler e da
Patrik Lercher (al basso) che erano già presenti sin dalla loro prima incarnazione, mentre il volto nuovo è rappresentato dal cantante (tedesco)
Twain Cooper, al suo esordio discografico con i
Mortician, completati dal batterista
Alex Astivia che bazzica da queste parti dal 2014, in occasione del precedente disco, "Shout for Heavy Metal".
Giusto per non smentirsi, l'opener "
Inmates" è sin da subito pronta ad "urlare a favore dell'Heavy Metal": pochi fronzoli, voce e chitarra che ringhiano e in maniera ben poco educata, basso e batteria che pestano senza concessioni a tocchi di fino. L'unica licenza che si concedono sono quegli inserti che ogni tanto riescono a far capolino lungo i quaranta minuti di "
Titans", come ad esempio la sirena antiaerea su "
Inmates" o le voci filtrate su "
Titans of Rock". Ma nessun altro orpello, solo Hard & Heavy Metal, alla guisa dei primi Grave Digger ed Accept, e con echi di Saxon ma anche (come su "
Spiral of Death" o "
Blood Sucking Industry") di Exodus ed Overkill. Al di là del mood di ogni singolo pezzo,
Twain Cooper si conferma più aggressivo e fisico del precedente cantante, Daniel Khan, tanto quanto l'approccio generale di "
Titans" rispetto al già citato "Shout for Heavy Metal". Solo in chiusura del disco, ecco che si permettono di cazzeggiare un po' con "
Can’t Stop Rock’n Roll", che non è una cover degli AC/DC ma un veloce e schizzato Rock’n Roll esuberante, davvero indicato per chiudere un live show e che ha tutto per scorrere via "inarrestabile". Sonorità che non si possono fermare… nel passato, adesso e per sempre. Almeno finché ci saranno gruppi come i
Mortician a far pulsare il sangue nelle vene al ritmo della "buona" musica.
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